oleina
Scritte infamanti e minacciose contro un giovane del paese
OLIENA. Scritte infamanti e minacciose sui muri del paese contro Antonio Lovicu, un giovane di Oliena, condannato a 4 anni e 2 mesi per una rapina alla banca del Credito sardo, risalente al settembre...
12 novembre 2018
1 MINUTI DI LETTURA
OLIENA. Scritte infamanti e minacciose sui muri del paese contro Antonio Lovicu, un giovane di Oliena, condannato a 4 anni e 2 mesi per una rapina alla banca del Credito sardo, risalente al settembre 2013.
Insieme a lui finirono nei guai i compaesani Giovanni Gungiu e Antonio Maria Boi (che patteggiarono una pena a 4 anni e sei mesi) e un giovane di Monastir, Alessio Cherchi. “Antonio Lovicu, a morte le spie” le frasi comparse in cimitero e sulle pareti della chiesa di San Lussorio, rivolte al giovane, fatto passare come un collaboratore di giustizia. I fatti risalgono a qualche giorno fa: le scritte sono state fatte cancellare immediatamente e i carabinieri hanno fatto partire le indagine per fare luce sulla vicenda.
I militari della stazione del paese hanno visionato le immagini delle telecamere poste in diversi punti del paese, con la speranza di riuscire a trovare elementi utili per risalire agli autori delle scritte.
Così come 5 anni fa, quando dopo la rapina, proprio con l’aiuto delle telecamere gli inquirenti riuscirono a identificare gli autori del colpo che fruttò alla banda 6mila euro.
Insieme a lui finirono nei guai i compaesani Giovanni Gungiu e Antonio Maria Boi (che patteggiarono una pena a 4 anni e sei mesi) e un giovane di Monastir, Alessio Cherchi. “Antonio Lovicu, a morte le spie” le frasi comparse in cimitero e sulle pareti della chiesa di San Lussorio, rivolte al giovane, fatto passare come un collaboratore di giustizia. I fatti risalgono a qualche giorno fa: le scritte sono state fatte cancellare immediatamente e i carabinieri hanno fatto partire le indagine per fare luce sulla vicenda.
I militari della stazione del paese hanno visionato le immagini delle telecamere poste in diversi punti del paese, con la speranza di riuscire a trovare elementi utili per risalire agli autori delle scritte.
Così come 5 anni fa, quando dopo la rapina, proprio con l’aiuto delle telecamere gli inquirenti riuscirono a identificare gli autori del colpo che fruttò alla banda 6mila euro.