La Nuova Sardegna

Nuoro

Mobbing al San Francesco: aperto il processo alla primaria di Neurologia

Giusy Ferreli
Mobbing al San Francesco: aperto il processo alla primaria di Neurologia

Rigettata dal tribunale di Nuoro l’eccezione del difensore di Anna Filomena Ticca. Parte lesa un collega della dottoressa che testimonierà nella prossima udienza

22 dicembre 2018
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NUORO. Rigettata l’eccezione di nullità sollevata dall’avvocato Pietro Sanna il tribunale collegiale di Nuoro aperto il dibattimento a carico di Anna Filomena Ticca primario di Neurologia del San Francesco accusata di aver mobbizzato il suo collega, Gavino Pittalis. Dopo aver sciolto la riserva, il presidente Giorgio Cannas (a latere i giudici Luisa Rosetti e Federico Loche) ha rinviato il processo al 17 aprile prossimo, giorno in cui è prevista la deposizione del medico che si è costituito parte civile con l’avvocato Diego Mastromarino. La richiesta di dichiarare nullo il rinvio a giudizio di Ticca presentato dal legale della dottoressa non è stata accolta. Toccherà al procedimento, dunque, accertare se le accuse mosse alla dottoressa sono fondate. Nel processo, che vede coinvolti su diversi fronti i due medici dell’ospedale nuorese, uno come imputato, l’altro, invece, come parte civile che si è costituita qualche mese fa durante l’udienza preliminare davanti al giudice Sara Perlo, Ticca dovrà difendersi dai reati di mobbing e abuso d’ufficio per fatti che risalirebbero all’arco di tempo che va dal 2009 al 2016.

E secondo l’accusa formulata dalla Procura nuorese (ieri in aula c’era il pubblico ministero Andrea Ghironi) sono cominciati quando la dottoressa venne nominata primario del reparto di Neurologia. Ed è proprio dall’epoca, e fino al 2016, che sarebbero cominciati gli atteggiamenti persecutori nei confronti del medico dirigente dello stesso reparto. Stando al decreto che ne ha disposto il giudizio Ticca avrebbe sottoposto Pittalis «a reiterate e continue violenze morali e psicologiche, costringendolo di fatto a vivere in un clima di sofferenza». Le condotte contestate alla neurologa sono diverse. «Sin dal gennaio 2009 – secondo il giudice – non appena insediata quale direttore dell’unità operativa complessa di Neurologia, sino alla data del trasferimento di Pittalis dall’unità di Neurologia, nel 2016, estrometteva reiteratamente e sistematicamente Pittalis dalle riunioni organizzative, evitando di convocarlo e coinvolgerlo. Ometteva continuamente di impartire a Pittalis le disposizioni necessarie perché potesse raccordarsi al resto del personale e potesse espletare le sue mansioni lavorative nell’ambito della struttura dove era inserito». Ma non basta: sempre tra i capi di imputazione è accusata anche di aver omesso «di inserire o di far inserire il nominativo di Pittalis sulla targa affissa all’ingresso del reparto».
 

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