La Nuova Sardegna

Nuoro

Piras con Deriu: i Dem nelle sabbie mobili

Piras con Deriu: i Dem nelle sabbie mobili

L’esponente di Rete Futura rilancia l’appello del consigliere regionale per un congresso immediato

03 ottobre 2019
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NUORO. Non è caduto nel vuoto l’appello del consigliere regionale Pd Roberto Deriu rivolto alla segretaria provinciale del partito: «Maria Sedda convochi subito gli organi del Pd dopo la scissione di Cucca», con riferimento al passaggio del parlamentare nuorese in Italia Viva, il partito appena fondato da Renzi. Sull’argomento interviene l’ex parlamentare Michele Piras, eletto nella scorsa legislatura nelle liste di Sel e ora rappresentate di Rete Futura iscritto al partito democratico. «Il Pd nuorese ha da troppo tempo piedi e gambe infilati in una sabbia mobile – dice Piras – che sta trascinando sotto il partito più rappresentativo di uno schieramento progressista, che evidentemente ancora non esiste e che non ha avuto ancora nemmeno l’occasione di manifestarsi, di riconoscersi in una sede formale. E il resto del centrosinistra purtroppo non gode di miglior salute».

«In città ad esempio – continua l’ex deputato – nessuno ha ancora sancito la ricomposizione della frattura di cinque anni fa, data dai più per scontata dopo la candidatura europea del sindaco Soddu, ma mai formalizzata e carente di una base politica e programmatica quantomai necessaria».

«Senza una coalizione – dice Piras – non si capisce come in città si possa già parlare di sindaci, senza un programma non si capisce perché ci si dovrebbe candidare e per fare cosa, eppure si assiste al proliferare scomposto di auto candidature e si ragiona disordinatamente di primarie senza aver definito alcun perimetro e nemmeno uno straccio di base programmatica comune. La politica lasciata alle iniziative e alle pur legittime ambizioni dei singoli rischia di produrre un danno ulteriore e difficilmente rimediabile».

«Anche per questo – continua l’ex parlamentare – trovo corretto associarmi all’appello del consigliere regionale Roberto Deriu e concordo con la necessità che il Pd esca immediatamente dal pantano di anni di scontri interni, inerzia e frammentazione. Penso anche perciò che sarebbe utile e opportuno un congresso straordinario. Ho preso la tessera del Pd mesi fa perché sono fermamente convinto che la strada tracciata da Nicola Zingaretti sia quella giusta: rigenerazione, cambiamento, unità del centrosinistra, fine delle risse fra correnti e apertura all’esterno».



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