La Nuova Sardegna

Nuoro

Due generazioni di cantori per la stessa ninna nanna

Due generazioni di cantori per la stessa ninna nanna

Presentati all’Isre il libro e il corto del Coro di Nuoro sul testo di Montanaru La tromba di Fresu e i disegni di Mureddu per l’omaggio a Gian Paolo Mele 

24 dicembre 2019
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NUORO. La tromba di Paolo Fresu avvolge di dolcezza le voci del coro di Nuoro e dà vita a una emozionante interpretazione della “Ninna nanna de Anton’Istene. Malos bisos e tancas fioridas” in un corto d’animazione illustrato dal disegnatore nuorese Manuelle Mureddu. Un’opera che nasce su iniziativa del Coro nuorese come omaggio al compianto Gian Paolo Mele, compositore e direttore storico del coro, che nel 1975 aveva musicato le celebri rime del poeta Montanaru, scritte dopo il dolore della perdita di un figlio appena nato. Un progetto che viene riproposto facendo cantare nello stesso pezzo musicale il Coro di Nuoro di due epoche diverse: quello del 1977 diretto da Giampaolo Mele, e quello del 2018 guidato dal figlio Francesco, in un ensamble di voci unite dalla magica tromba di Paolo Fresu. Nel brano, presentato domenica sera nell’auditorium dell’Isre, si stratificano vicende umane e professionali degli autori della celebre melodia: anche Gian Paolo Mele come Montanaru è spinto a comporre quelle musiche, dopo la perdita di un figlio ancora in fasce. «Da ragazzo l’ascolto della “Ninna nanna de Anton’Istene” era come un battito di cuore all’unisono che mi colpiva per la qualità delle voci e per una armonia dal sapore ancestrale – ha spiegato Paolo Fresu in un messaggio letto dall’attore Giovanni Carroni durante la serata –. Negli anni ho prestato attenzione al testo scoprendone una trama che si evolve. Credo si celi in questo il bisogno di eseguirla coinvolgendo nel tempo diversi artisti e accettando di contribuire alla emozionante versione del coro di Nuoro in ricordo di Giampaolo Mele».

Alla presentazione del corto e del libro che racconta il progetto, finanziato da Fondazione di Sardegna e Distretto culturale del Nuorese, hanno partecipato gli autori: Francesco Mele che sulla scia del padre porta avanti la tradizione di famiglia e il disegnatore Manuelle Mureddu che con la sua matita ha vergato il racconto. «Sono nato ascoltando i melismi della Ninna nanna cantata da mio padre – ha detto l’attuale direttore del coro di Nuoro –. Nei miei ricordi di bambino era una bella melodia, ascoltandola immaginavo una madre che addormentava il proprio bambino, poi quel piccolo volto ha avuto un nome: Giovanni, così chiamiamo in casa il fratellino scomparso. Molti anni dopo son diventato padre anch’io, ora arrivo a comprendere da vicino l’armonia composita del brano: da un lato le lacrime di un padre e dall’altro la dignità e la vitalità degli auguri di una vita lucente». «Sono cresciuto a pochi passi da casa Mele, conosco da sempre la storia profonda e umana che sta dietro questo canto formidabile – spiega Manuelle Mureddu –. Disegnarla crearne video e libro illustrato è stata un’esperienza introspettiva all’interno di una famiglia e di un’intera comunità». (a.me)

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