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Nuoro, inagibile un bagno su tre: la scuola “taglia” le lezioni

di Stefania Vatieri
Nuoro, inagibile un bagno su tre: la scuola “taglia” le lezioni

Alle elementari di Biscollai scoppia la protesta dei genitori dei bambini. Botta e risposta tra il preside Fadda e l’assessore comunale all’Istruzione Cocco

04 ottobre 2020
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NUORO. Duecentosessanta piccoli alunni della scuola elementare di Biscollai costretti a fare lezione per tre ore al giorno perché i locali sono inadeguati per garantire la sicurezza all’interno dell’istituto. Rabbia e preoccupazione tra i genitori che minacciano il trasferimento in massa dei bambini. Ieri il malcontento è sfociato in un sit-in di protesta davanti all’istituto di via Seneca, dove un gruppo di mamme e papà hanno chiesto a gran voce un intervento immediato per poter consentire il completo svolgimento della didattica in sicurezza. «Purtroppo a causa di annose ed evidenti criticità riscontrate dal responsabile del Servizio prevenzione e protezione – commenta Andrea Fadda, dirigente del Comprensivo 4 –, in particolare l’insufficiente aerazione delle aule e un numero ridotto di bagni funzionanti, siamo stati costretti alla riduzione del tempo scuola a sole tre ore di lezione per evitare ripercussioni sulla salute degli alunni, degli insegnanti e dei collaboratori scolastici, sopratutto in questo momento dell’emergenza sanitaria».

Il numero ridotto di servizi igienici funzionanti (10 su 15), per una popolazione studentesca di 260 alunni distribuiti in 15 classi (la norma prevede un wc e un lavabo per classe) e l’insufficiente aerazione dei locali causata dalla struttura dei finestroni la cui apertura è consentita solo nella parte superiore in misura non sufficiente a garantire lo scambio di ossigeno tra l’interno e l’esterno, non consentirebbe il normale svolgimento delle attività scolastiche in sicurezza. Una valutazione tecnica, ben nota anche negli uffici tecnici del Comune, firmata dal responsabile del Servizio prevenzione e sicurezza della scuola Peppino Masia che non lascia spazio all’immaginazione né margini di manovra. La spinosa situazione ha portato l’assessore all’Istruzione Sebastian Cocco e quello ai Lavori pubblici Giovanni Dettori ad effettuare un sopralluogo all’interno della scuola nella tarda mattina di ieri. «Capiamo l’apprensione del dirigente ma crediamo che una scuola non possa chiudere per 5 water mancanti e la difficoltà ad aprire nel modo corretto le finestre – risponde il vicesindaco Sebastian Cocco –. A luglio è stato chiesto ai dirigenti scolastici di mettere in rilievo le criticità delle scuole di propria competenza, la comunicazione da parte del dirigente Fadda è arrivata solo a fine settembre. Sta di fatto che la struttura è coinvolta in un maxi progetto di ristrutturazione e quindi fino ad allora ciò che è possibile fare è adeguare i locali per sopperire all’emergenza. Lunedì (domani, ndr) una squadra di tecnici metterà in funzione altri due servizi igienici. Mentre per quanto riguarda l’insufficiente aerazione dei locali mi permetto di dissentire visto che la scuola è stata progettata seguendo criteri ben precisi, tra questi l’areazione delle aule». Ma il preside Andrea Fadda non ci sta, senza se e senza ma chiede che il Comune si prenda la responsabilità con tanto di documento firmato della sicurezza dell’istituto. «La situazione della scuola è ben nota da anni al Comune, un disastro che ho ereditato tre anni fa di cui esiste una fitta documentazione con perpetue richieste di intervento e che ancora oggi va avanti senza risoluzione – ammonisce Fadda –. La struttura non era a norma già prima dell’emergenza Covid-19 e nonostante tutto in una situazione di normalità ho deciso di prendermi la responsabilità. Adesso mi rifiuto di farmi carico di tale fardello in un momento come questo dove i contagi sono all’ordine del giorno e la sicurezza di ragazzi, insegnanti e collaboratori deve essere al primo posto. Se il Comune si prende la responsabilità di tutto io non ho problemi a far partire l’anno scolastico con orario pieno e mensa».

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