La Nuova Sardegna

Nuoro

«Da mesi ostaggio dell’ascensore»

di Valeria Gianoglio
«Da mesi ostaggio dell’ascensore»

Le famiglie di via Klee: «Non funziona e siamo tutti bloccati: qui vivono tanti disabili. Area intervenga»

09 novembre 2020
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NUORO. Per mesi hanno aspettato con pazienza e arrangiandosi come potevano, tra vicini volenterosi pronti a dare una mano e tanta buona volontà, ma dopo più di 90 giorni senza ascensore, un palazzo di sette piani da scalare ogni giorno con la spesa o i medicinali, e una decina di famiglie, su 18 nuclei residenti, che ogni giorno convivono con diverse forme di disabilità motoria, carrozzelle e stampelle, pure la calma sta lentamente abbandonando tutti per far posto allo sconforto seguito, però, da un forte desiderio di reagire. «Non si può andare avanti così – spiega Stefania Porcheri, una delle condomine di via Paul Klee 2 – a causa di un guasto importante siamo da tre mesi senza ascensore, mentre all’ultimo piano, l’ascensore non arriva da anni a causa di un malfunzionamento. Se per alcuni, l’assenza di ascensore, può non essere affatto un problema, nel nostro condominio, invece, lo è eccome, e fa la differenza tra la libertà di uscire e quella di restare costretti a casa o a ridurre a zero le attività esterne. Qui, infatti, vivono tante famiglie, e quasi tutte affrontano da tempo situazioni difficili di disabilità o malattie croniche che rendono difficile anche solo camminare normalmente, figurarsi fare tanti piani di scale senza ascensore. La palazzina, come quelle qui vicino, è di proprietà dell’Area, l’ex Iacp, e deve risolvere la cosa al più presto. Qui siamo ostaggio di un ascensore che è bloccato da mesi e tanti di noi, a causa di questo non escono da diverso tempo».

Stefania Porcheri è arrabbiata e non lo nasconde. E come lei lo sono pure gli altri condomini, anche se non tutti hanno la possibilità di scendere le rampe di scale per mostrare a chi arriva cosa è che non funziona nel palazzo. «Ecco – dice la condomina – lo vedi che è bloccato da tempo? Eccolo qui l’ascensore guasto e che non si riesce a far ripartire. Abbiamo saputo che per aggiustarlo, servirebbero circa cinquemila euro, ma a quanto abbiamo capito, Area non può intervenire se prima non approva il suo bilancio». «Ho mio figlio in carrozzella che non può uscire proprio a causa di questo ascensore bloccato – spiega Caterina Dassu, un’altra residente del palazzo – ma non è giusto che accadano cose del genere. Tutti dovremmo essere liberi di poter uscire di casa senza per forza ricorrere al trasporto di qualcuno disposto a caricarsi una carrozzella e a fare tanti piani di scale». «È assurdo – spiega ancora Stefania Porcheri – siamo prigionieri di un ascensore. Ho problemi anche io, ma abbiamo problemi tutti. Ripeto: questo è un palazzo dove vivono tanti anziani e famiglie alle prese con diverse forme di disabilità. Al terzo piano vive anche una coppia che ha problemi di deambulazione, e al marito ogni settimana viene consegnato l’ossigeno. Il nostro, quindi, non è un capriccio. Non stiamo chiedendo qualcosa per pigrizia o perché semplicemente non ci piace fare le scale, ma solo perché tanti di noi, senza ascensore, le scale proprio non le possono fare e sono costretti a restare a casa e affidarsi alla buona volontà di qualche amico anche per fare la spesa». I condomini, in questi mesi, hanno più volte segnalato il problema ad Area, che è proprietaria delle palazzine, ma è stato detto loro che i soldi in cassa in quel momento ancora non c’erano e che in ogni caso avrebbero dovuto aspettare l’approvazione del bilancio. «Non possiamo più aspettare – spiegano i condomini – ci sentiamo da mesi prigionieri in casa. Se non si interviene in tempi celeri per risolvere il problema siamo pronti a rivolgerci alla Procura».

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