La Nuova Sardegna

Nuoro

Budoni vince la battaglia sul Puc

di Valeria Gianoglio
Budoni vince la battaglia sul Puc

Dopo il Tar anche il Consiglio di Stato dà ragione al Comune nella causa legata a una lottizzazione

02 giugno 2021
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BUDONI. Dopo il Tar, anche il Consiglio di Stato, dà piena ragione al Comune di Budoni, e ne conferma la correttezza e regolarità del Puc, nella causa che vedeva il Comune contrapposto a una società della Penisola alla quale lo stesso Puc bloccava un contratto di lottizzazione per realizzare un villaggio turistico vicino ad Agrustos. Tutto comincia nel 2013, quando il Comune di Budoni avvia il percorso che dopo alcuni anni, nel giugno del 2018, lo porta all’approvazione del piano urbanistico comunale. Ma sin dall’inizio della fase conclusiva, il Puc scatena le reazioni di diversi cittadini e imprenditori che erano pronti a realizzare importanti lottizzazioni nel territorio comunale, e che invece, a causa delle norme introdotte dal Puc, si vedono bloccati i loro progetti.

E per questo, gli stessi imprenditori decidono di presentare ricorso al Tar chiedendo al tribunale amministrativo di annullare il piano urbanistico di Budoni. Tra coloro che presentano ricorso al Tar c’è anche la società “Luna rossa”, titolare di un progetto di lottizzazione. Già dal 2015, la società aveva chiesto al Comune di inserire la sua lottizzazione tra le cosiddette zone F, ovvero le zone turistiche. Senza questa inclusione, infatti, la società rischiava di veder sfumare il suo progetto e tutti gli investimenti annessi.

La causa giunge al dunque con la sentenza del Tar nel maggio 2018: con quel provvedimento il tribunale amministrativo regionale dà piena ragione al Comune di Budoni ritenendo che Luna Rossa non avesse completato le opere di urbanizzazione della lottizzazione entro il termine stabilito dal Decreto Soru entrato in vigore nel 2004.

La società Luna Rossa decide allora di presentare ricorso al Consiglio di Stato e di impugnare anche il Puc di Budoni. I lottizzanti, difesi dagli avvocati Vincenzo Latorraca di Como e Federica Pilota di Cagliari, dal canto loro sostengono che l’avanzata realizzazione delle opere di urbanizzazione in località Agrustos del Comune di Budoni, regolarmente autorizzata, avesse creato un’aspettativa tale da meritare l’inserimento della lottizzazione fra le zone F turistiche, anche perché il tutto era avvenuto prima dell’approvazione dei piani paesaggistici.

Mentre il Comune di Budoni, rappresentato a Roma dall’avvocato Lorenzo Palermo, anche davanti al Consiglio di Stato ha invece sempre sostenuto che «la mancata realizzazione delle opere della lottizzazione entro il termine tassativo individuato dai decreti dell’agosto 2004 impedisse l’inserimento dell’importante cubatura edilizia nella delimitazione comunale».

E questi argomenti alla fine hanno convinto non solo i giudici amministrativi di primo grado, ma anche quelli del Consiglio di Stato che hanno dato ragione al Comune di Budoni anche attraverso un esame storico sulla successione nel tempo della legislazione regionale sarda, definitivamente negando alla società continentale la possibilità di vedere i terreni di sua proprietà inseriti fra le zone F. «Noi consideriamo il Puc uno strumento fondamentale per l’ordinato sviluppo economico ma anche sociale del territorio, ed un elemento di progresso per la popolazione di Budoni – commenta il sindaco di Budoni, Giuseppe Porcheddu – e siamo lieti di veder riconosciuto il nostro impegno nelle sedi più alte».

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