La Nuova Sardegna

Nuoro

Sanità nel baratro: una interrogazione in Regione

di Giusy Ferreli
Sanità nel baratro: una interrogazione in Regione

Lanusei. Il caso della carenza di medici e i disagi nei servizi ospedalieri approdano sul tavolo di Nieddu

11 marzo 2022
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LANUSEI. La sanità ogliastrina è prossima al baratro: i servizi ospedalieri chiudono senza alcuna certezza sulla loro riapertura e intere comunità rimangono senza medici di famiglia. Una situazione drammatica che, dopo le innumerevoli segnalazioni dei sindaci, è ora al centro di un’interrogazione in Regione da parte di alcuni esponenti della maggioranza che sostiene la giunta Solinas. La sollecitazione piuttosto decisa, rivolta all’assessore alla Sanità Mario Nieddu, arriva dal gruppo Udc in Consiglio regionale (firmatari Antonello Peru, Giorgio Oppi, Gian Filippo Sechi, Pietro Moro e Francesco Stara) con richiesta di risposta scritta sulla carenza dei medici specialisti nei diversi presidi sardi e dei medici di medicina generale ma “con particolare riferimento alla sempre più importante carenza nel territorio di Lanusei”. Nell’interrogazione dei consiglieri che, dopo una lunga premessa sulle cause che hanno portato alla “desertificazione” sanitaria del territorio (il quale per inciso attende ancora la nomina del sostituto del dg Luigi Cugia, dimissionario dopo solo due mesi di mandato alla guida della Asl Ogliastra) si soffermano su una richiesta destinata a scoperchiare il vaso di Pandora. I cinque vogliono sapere quali siano i numeri dei medici in forze alla sanità regionale e la loro distribuzione nei vari territori isolani. Entrano nello specifico chiedendo quale sia il fabbisogno attuale di medici specialisti “in base ai piani triennali del fabbisogno di personale redatti dalle singole Asl suddiviso per reparto di appartenenza”, ed ancora “qual sia e se ci sia un ammanco di medici per ricoprire le piante organiche del sistema sanitario sardo confrontando gli iscritti all’albo dei medici dei quattro ordini regionali”. Questa richiesta si aggiunge alle delucidazioni sull’eventuale predisposizione di un piano per ricoprire il fabbisogno di medici in pianta organica dell’ospedale di Lanusei. Su questa linea si era già mosso, con una lettera, il sindaco di Arzana Angelo Stochino che torna sull’argomento. «Serve sapere qual sia il numero dei medici sardi che decidono di abbandonare l'isola e se vi sia una politica di incentivazione per riportarli a casa» dice Stochino che auspica una sorta di ufficio reclutamento per le professionalità estere o per i medici italiani assunti in strutture straniere. Nel frattempo a Lanusei le cose peggiorano di giorno in giorno. Basterebbe un dato per far capire il problema: sono una quarantina i bambini nati nelle altre strutture isolane a causa delle ripetute chiusure del servizio . Numeri importanti che vanno sottratti al “bilancio” del punto nascita del Nostra signora della Mercede che con meno di 300 parti all’anno si trova ben al di sotto dei 500 previsti dalle linee guida e opera in deroga.

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