La Nuova Sardegna

Nuoro

Contagi in corsia a Lanusei, il caso finisce in Procura

Giusy Ferreli
Contagi in corsia a Lanusei, il caso finisce in Procura

Il sindacato Nursind presenta un esposto dopo l’impennata di casi tra il personale di medicina

26 marzo 2022
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LANUSEI. L’impennata di casi tra il personale dell’unità operativa di Medicina dell’ospedale di Lanusei registrata negli ultimi giorni finisce in Procura. L’esposto, presentato ieri da Mauro Pintore, segretario provinciale del Nursind, mira a chiarire se vi siano responsabilità sul diffondersi del contagio nel reparto. «La situazione in Medicina a seguito scelta aziendale di riconvertire parte del servizio in reparto Covid, senza un minimo incremento del personale ad essa dedicato si è ulteriormente aggravata sia per aumento di pazienti Covid positivi sia per l’assenza di personale positivo al virus», scrive Pintore nell’esposto ora al vaglio del procuratore Biagio Mazzeo al secondo piano del palazzo di giustizia di via Marconi. «La situazione di criticità – prosegue il segretario – è peggiorata pesantemente a causa di un focolaio scoppiato nel reparto, con 4 positivi tra il personale infermieristico e 5 positivi tra gli Oss. Attualmente il reparto di Medicina oltre ai 30 pazienti in degenza per patologie ordinarie si sta occupando anche dell’assistenza ai pazienti Covid e la situazione è diventata ingestibile».

La situazione di Medicina è solo la punta dell’iceberg: gli altri reparti sono ugualmente in difficoltà. I medici non si vedono, così anche i concorsi per i primari del Nostra signora della Mercede che rimangono un miraggio. Criticità alle quale si sono aggiunti i ritardi, da parte della giunta regionale, nella nomina del direttore generale che andrà a sostituire il dimissionario Luigi Cugia che ha lasciato l'incarico il primo marzo scorso, dopo appena 2 mesi di lavoro alla guida dell’azienda sanitaria locale. La mancata nomina del manager rappresenta un grosso ostacolo per la programmazione e la pianificazione delle attività sanitarie.

In questa situazione, il silenzio della Regione, più volte chiamata in causa dai sindaci ogliastrini per un confronto in grado di trovare delle soluzioni alle criticità della sanità ogliastrina, è assordante. Davide Burchi sindaco della cittadina che ospita sia la sede della Asl Ogliastra sia l’unico ospedale del territorio vive la mancata risposta del presidente Christian Solinas come un vero e proprio schiaffo istituzionale. E questa volta, abbandonato l'aplomb british che lo ha sempre contraddistinto, non la manda certo a dire. «Siamo fortemente indignati per l’indifferenza che accompagna le nostre richieste di incontro. Credo che tra istituzione ci si debba rispettare reciprocamente», sottolinea il primo cittadino che, in qualità di presidente nome della conferenza sociosanitaria territoriale, ha firmato la richiesta. Burchi ne ha anche per l’Ares, che avrebbe dovuto rappresentare una soluzione ma che, a suo giudizio, non riesce a dare risposte concrete. «Ora però – conclude il primo cittadino di Lanusei – ci devono dire cosa intendono fare. La nostra pazienza è veramente arrivata al limite».

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