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Olbia, crollo degli arrivi flop di porti e aeroporto

di Luca Rojch
Olbia, crollo degli arrivi flop di porti e aeroporto

Nei primi quattro mesi dell’anno all’Isola Bianca il calo è stato del 27 per cento, male anche il Costa Smeralda che ha il 14 per cento di passeggeri in meno

15 aprile 2012
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OLBIA. L'immensa bolla economica del turismo esplode. La Sardegna da vacanza non tira più. L'isola da cartolina da piazzare ai vacanzieri ha un fascino appassito. Almeno a leggere i dati che arrivano da porto e aeroporto.

I primi mesi dell'anno fanno registrare dati da crack. Presenze in caduta libera. All’Isola Bianca il calo dei passeggeri è del 27 per cento, Golfo Aranci è a meno 46 per cento, Porto Torres a meno 15. I dati del naufragio dei porti sardi arrivano dal presidente dell’Autorità portuale Paolo Piro. E se fino a qualche giorno fa ci si consolava con le grandi performance dei cieli, ora ci si deve ricredere. Perché all’affanno del porto si devono aggiungere anche i dati negativi dei primi quattro mesi del Costa Smeralda. Crolli in doppia cifra. Meno 23 per cento dei movimenti e meno 13 per cento dei passeggeri trasportati. I dati in questo caso arrivano da Carlo Marcetti, docente di economia del turismo, e forse il maggior conoscitore della scatola misteriosa dell’isola delle vacanze. Sotto accusa il sistema dei trasporti. Così il convegno che doveva celebrare la nascita dell’Osservatorio Sardegna serve per lanciare l’allarme sul sistema turisimo. L'osservatorio nato dall’azione di Angelo Carta, l'ex presidente di Sardegna in movimento, e dall’imprenditore Roberto Seri, mira a creare una piattaforma che sulla base di dati e idee dia materia prima, soluzioni immediate alle principali emergenze dell'isola.

Ma il dibattito si è subito animato con tanta sostanza. Paolo Piro con la solita sincerità non nasconde i dati negativi. La sua è una analisi di sistema, che vola oltre le divisioni tra Tirrenia e Flotta Sarda. «La negatività non arriva solo dai primi dati, ma anche dagli annunci che fanno le compagnie. Nel 2011 l’Isola Bianca è precipitata a 2,6 milioni di passeggeri, un tuffo all’indietro di 10 anni, al 2001. Colpa della crisi, del caro traghetti, ma anche di un sistema che non può reggere con navi da 2mila passeggeri che vanno a 18 nodi. L’unica possibilità sarebbe aumentare ancora il costo del biglietto. Ipotesi insostenibile». Un’analisi accurata sui primi segnali di questa stagione che sembra anche più buia della precedente la fa Carlo Marcetti. «Metto sul piatto elementi di valutazione e dati che vanno un po’ controcorrente – dice Marcetti –. Mi spiego meglio. C’è di sicuro un dato che preoccupa, il calo dei movimenti nei primi mesi di quest’anno al Costa Smeralda, con un meno 23 per cento sui movimenti e un meno 14 per cento su passeggeri. Ma c’è un altro dato su cui dobbiamo riflettere. Gli alberghi stagionali lo scorso anno hanno registrato un calo delle presenze del 6 per cento. Quelli aperti tutto l’anno una crescita del 4,6. In modo particolare la crescita si è avuta lontano dai mesi più gettonati, luglio-settembre». Nel convegno coordinato dal giornalista Nardo Marino non è mancato un po’ di pepe. A fare l’incendiario è Gino Piro, presidente del consorzio Centrocittà, che ritorna sul tormentone crociere e punta il dito contro l’indagine che mette l’accento su una scarsa attenzione dei commercianti. Piro ha sottolineato l’attività dei negozianti fondamentale per dare vita al centro storico.

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