La Nuova Sardegna

Olbia

Il tribunale gli blocca i conti, imprenditore costretto a chiudere

di Luca Rojch
Il tribunale gli blocca i conti, imprenditore costretto a chiudere

Il caso a Olbia. Per una causa il tribunale gli sequestra i crediti, lui è costretto a lasciare a casa i dipendenti

26 maggio 2012
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OLBIA. La ragnatela di una giustizia lumaca inchioda i giganti della strada. Più lenti di un tir in una salita di montagna, tribunali e banche da due mesi tengono sottochiave i conti correnti di un’impresa di trasporti. Con la cassa sigillata il proprietario della azienda di trasporto merci è costretto a spegnere i motori dei suoi bisonti e a mandare a casa sette padri di famiglia. Da oggi nessuno di loro prende più lo stipendio. «Sono stato costretto a lasciare i dipendenti a casa dal sistema della giustizia – racconta Giorgio Demuro, proprietario della Frigo trasporti Gallura –. Mi hanno messo sottochiave i conti correnti, e senza denaro non posso pagare gli autisti, la benzina, i fornitori, la manutenzione dei mezzi. Non posso fare altro che chiudere». Demuro è finito in causa con un suo ex dipendente. Un rapporto contrattuale controverso, con il lavoratore che chiede oltre 5mila euro di trattamento di fine rapporto, e l’imprenditore che contesta la cifra. «Siamo finiti davanti al tribunale – spiega Demuro _, e il giudice ha deciso di bloccarmi i conti, oltre 10 mila euro. Nell’ultima udienza mi sono presentato con un assegno circolare, in pratica soldi liquidi, che copriva la cifra contestata, ma dal tribunale hanno deciso di non liberare i conti». L’avvocato Luca Tamponi, che difende Demuro conferma i fatti, ma non entra nel merito della controversia giudiziaria, che è ancora aperta, sia al tribunale del lavoro di Tempio, sia in quello di Olbia competente sul pignoramento.

Così l’imprenditore, finito intrappolato nelle ragnatele della giustizia, ha dovuto mandare a casa tutti i dipendenti. «Cosa devo fare – racconta –. Non ho i soldi per dare loro uno stipendio, non posso pagare la benzina. Lo Stato mi costringe a chiudere. Non aiuta un’impresa come la mia che è cresciuta da sola. Non ho mai ricevuto un contributo regionale. Ora per una controversia di poco conto mi costringono a chiudere tutto. Sono disperato, anche perché mi chiedo come faranno i miei dipendenti. Hanno figli, un mutuo sulla casa. Credo che per una causa con un dipendente non possano pagare tutti. Sono convinto che la giustizia mi darà ragione. Ma non servirà a nulla se l’impresa non ci sarà più. E chi mi pagherà i danni». Perché la Frigo trasporti Gallura è un’azienda che fino a due mesi fa continuava a crescere. Le commesse in questi anni sono aumentate. «Proprio in questi giorni avevo fissato alcuni colloqui di lavoro per assumere altri 10 autisti – continua Demuro –. Per tenere fronte alle richieste mi servivano altri camion e altri guidatori. Ora sarò costretto ad annullare tutto».

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