La Nuova Sardegna

Olbia

Murta Maria in rivolta: «Fermate il cantiere ora»

di Luca Rojch
Murta Maria in rivolta: «Fermate il cantiere ora»

Nell’assemblea anche una delegazione di dipendenti del centro commerciale: con il via ai lavori, a rischio ci sarebbe anche una parte dei loro contratti

17 giugno 2012
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OLBIA. Una moltitudine di massaie, operai, imprenditori, impiegati, sono l’esercito del ponte. Gli abitanti di Murta Maria abituati più al lavoro che alla protesta, impossibile pensare che si trasformino in black block pronti ad azioni di forza per fermare il cantiere sul Padrongianus. Chiedono un piccolo miracolo che con molta probabilità non avverrà. Il rinvio dei lavori per rifare il ponte. Domani le ruspe si accenderanno e cancelleranno le ultime speranze di bloccare i lavori. Ma la protesta non si ferma. Nell’assemblea con loro ci sono anche i dipendenti del centro commerciale che rischiano di perdere il loro lavoro a tempo determinato, se il ponte sarà chiuso. Una loro delegazione si unirà a quella del comitato che domani incontrerà il sindaco. Protesta anche il comandante della polizia locale, Gianni Serra, che è anche responsabile della protezione civile in città ha inviato una lettera al sindaco. Gianni Giovannelli l’ha fatta sua e ha chiesto al dirigente di inviarla al prefetto. «Ho messo in evidenza che con la chiusura del ponte si mette in serio pericolo la sicurezza di migliaia di persone – spiega Serra –. Perché negli ultimi anni gli incendi più devastanti si sono verificati al di là del ponte. Con la chiusura i mezzi antincendio impiegheranno molto più tempo ad arrivare. Devono macinare 22 chilometri, contro gli 8 attuali. A questo va aggiunto che senza i Canadair la macchina per contrastare i roghi sarà ancora più lenta. Per motivi di sicurezza pubblica sarebbe meglio evitare che si chiudesse il ponte. Diventerebbe complicato garantire l’incolumità di turisti e residenti in caso di incendio». Ma non c’è solo l’allrme del comandante Serra. Gli abitanti di Murta Maria ribadiscono la loro preoccupazione davanti alla chiusura del ponte. E neanche l’allarme lanciato dal sub commissario Bastianino Sannitu sembra fare breccia nel muro compatto della popolazione. Sannitu ha spiegato che il rinvio costringerebbe l’Anas a stracciare il contratto con la società che ha vinto l’appalto e a rifare del tutto la gara. Il risultato sarebbe devastante. Perché comporterebbe il rinvio del via ai lavori di due anni. Il tempo necessario per rifare la gara, aggiornare i costi e trovare altre risorse.

Ma il presidente del comitato di Murta Maria punta il dito contro le dichiarazioni di Sannitu. «Non entro nel merito di quello che afferma Sannitu – dice Benedetto Fois –. Mi chiedo perché lo abbia detto oggi e non nelle altre riunioni in cui è stato presente. Ha partecipato a una assemblea a Murta Maria poco tempo fa e non ha mai messo questo elemento sul tavolo. Mi spiace che lo riveli solo ora, mi viene da pensare che sia solo strumentale».

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