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Olbia

Sassari-Olbia, lavori al via tra le polemiche

di Luca Rojch
Sassari-Olbia, lavori al via tra le polemiche

Il deputato pd Calvisi: «Cappellacci dovrebbe preoccuparsi anche degli altri lotti, tutti a rischio e della Maddalena»

20 giugno 2012
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OLBIA. La traiettoria esistenziale della quattro corsie rimane un enigma. La trama di un film inspiegabile. Sul più bello si scopre che il lieto fine è solo un incerto inizio. La cerimonia trionfale per inaugurare la pietra angolare della Sassari-Olbia ha uno sfondo fatto di nebbia.

Questa mattina il governatore Ugo Cappellacci poserà la prima pietra della quattro corsie. Si inaugurano i lavori del lotto 9, il primo in cui vengono accese le ruspe, ma mai come ora il futuro della strada sembra fatto di incertezze. La Regione deve portare avanti una corsa impossibile, un po’ come fare la finale dei 100 metri con le scarpe di piombo. Deve appaltare tutti i lotti entro sei mesi. Come ha denunciato il deputato del Pd Giulio Calvisi un decreto legge di riordino della protezione civile prevede la fine delle gestioni commissariali entro dicembre del 2012. In altre parole prevede la fine delle procedure accelerate per realizzare la Sassari-Olbia e una serie di opere legate al G8 alla Maddalena. Se entro la fine dell’anno non saranno appaltati tutti i lotti della strada e le infrastrutture della Maddalena si ritornerà al passo lento della burocrazia e delle procedure ordinarie. «Ma nello stesso tempo non solo si allungano i tempi – dice Calvisi –, ma si rischia di vedere lievitare anche il costo delle opere. E forse non vederne mai la fine». A spiegare la situazione è il sub commissario per la Sassari-Olbia, Bastianino Sannitu. «I lavori sul lotto 9 sono realtà. I lotti 1 e 0 sono stati appaltati, il 7 e l’8 sono in esame, per il 6 e il 5 c’è la presentazione delle offerte – spiega Sannitu –. Restano da appaltare i lotti centrali 2, 3 e 4. Per questi i fondi sono ancora legati alla firma da parte del governo del Piano per il sud che deve liberare i fondi Fas. È chiaro che se il via libera non arriva in tempi rapidi la situazione si complica, ma noi lavoriamo a soluzioni alternative». In altre parole senza la firma che libera i fondi non si possono appaltare i tre lotti, e il tempo è quasi scaduto, mancano appena sei mesi. Cappellacci arriva in città per dare il via al lotto 9, il primo. Il gesto ha un valore simbolico, ma quasi inestimabile. Di fatto è forse il più piccolo dei tratti da realizzare, poco più di una rampa e uno svincolo, l’imboccatura alla 4 corsie. Costo del lotto 37 milioni, tutta l’opera supera il miliardo di euro. «Ecco perché sono preoccupato – continua Calvisi –. Cappellacci viene a mettere la prima pietra, ma non si preoccupa di quella più importante, l’ultima. Senza procedure accelerate e fondi certi si rischia di dare vita a una incompiuta. E mi spiace che il governatore non abbia fatto sentire la sua voce».

La Maddalena. Il capitolo più nero è legato ai lavori alla Maddalena. Una delibera del consiglio dei Ministri del 22 marzo metteva nero su bianco le opere che avevano priorità assoluta e godevano delle stesse procedure accelerate della Sassari-Olbia, con la nomina a commissario del governatore Cappellacci. Il waterfront, la riqualificazione del quartiere di Moneta, il completamento delle infrastrutture intorno all’ex ospedale militare e il recupero del comprensorio di Punta Rossa a Caprera. Ma anche queste opere sono finite nel decreto trita risorse di riordino della Protezione civile. Anche queste entro dicembre usciranno dalla bolla magica delle procedure accelerate. E senza risorse, ci sono appena 17 miloni per il waterfront, e 10 per Moneta, non si potranno fare le gare.

Calvisi spera che gli stessi relatori del decreto di riordino possano fare una eccezione e prorogare di un anno le procedure accelerate sia per la Sassari-Olbia, sia per le infrastrutture da realizzare alla Maddalena.

Un’ultima speranza prima che il destino di inesorabile decadenza e abbandono sia segnato, ultimo sgarbo di Stato a un’isola lasciata alla deriva.

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