La Nuova Sardegna

Olbia

Il sindaco di Olbia: «Stop ai lavori sul ponte»

di Luca Rojch
Il sindaco di Olbia: «Stop ai lavori sul ponte»

Firmata l’ordinanza che impone il rinvio dell’apertura dei cantieri al 20 agosto, l’Anas voleva partire lunedì

24 giugno 2012
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OLBIA. Una firma che fa più rumore di un colpo di cannone sfarina le linee nemiche oltre il ponte. Gianni Giovannelli va alla guerra con l’Anas e sigla l’ordinanza che impone il rinvio dei lavori sul Padrongianus al 20 agosto. Poche ore prima il gigante delle strade aveva inviato un comunicato in cui informava che da domani il ponte sarebbe stato chiuso.

Nella guerra del ponte Giovannelli mette all’angolo l’Anas e con coraggio firma l’atto che blocca i lavori. Ma non sarebbe corretto parlare di mediazione fallita. Il sindaco meglio di Penelope in questi giorni ha tessuto con pazienza la tela della diplomazia. L’impresa ha mostrato disponibilità, la Regione ha fatto pressione perché ci fosse il rinvio. Il governatore Ugo Cappellacci ha anche incontrato in Comune i vertici dell’Anas, l’amministrazione e i comitati. L’Anas ha tirato dritto per la sua strada. Tanto da inviare di prima mattina un comunicato in cui informava che lunedì avrebbe chiuso il ponte. Quasi un atto di sfida, perché il sindaco stringeva in quelle ore con il comandante della polizia locale Gianni Serra e l’ufficio legale del Comune gli ultimi bulloni all’ordinanza che impone di posticipare l’inizio dei lavori al 20 agosto. La Prefettura ha letto e autorizzato il documento. Scacco matto all’Anas. Giovannelli ci mette la faccia. «Ho cercato fino all’ultimo la mediazione con l’Anas che è rimasta arroccata nelle sue posizioni – dice Giovannelli –. Non posso restare fermo davanti ai pericoli per la sicurezza e per l’ordine pubblico che possono arrivare con la chiusura del ponte. In caso di incendio i mezzi di soccorso arriverebbero con grande difficoltà e ci sarebbe un’unica via di fuga. O basta pensare cosa accadrebbe se ci fosse la necessità di un intervento rapido da parte dell’ambulanza o delle forze dell’ordine, costretti a percorrere 22 chilometri al posto degli 8 attuali. E con l’invasione dei turisti in estate il traffico esplode. Ho parlato a lungo con tutti, in particolare con la Regione. Più volte in queste ore ho avuto contatto con Ada Lai, il capo ufficio di gabinetto del presidente Cappellacci». Il sindaco nell’ordinanza ha fatto suoi i rilievi tecnici che già il comandante Serra aveva messo in evidenza in una nota inviata all’Anas. Subito arrivano anche le dichiarazioni del governatore Cappellacci, sostegno aperto al sindaco. «Le ragioni rappresentate dal sindaco di Olbia a nome dei cittadini sono fondate e meritano rispetto e attenzione – dice Cappellaci –. Alcuni giorni fa abbiamo approfondito insieme all’Anas, al Comune e all’impresa le difficoltà legate all’apertura dei lavori. Davanti al mancato incontro delle volontà bene ha fatto Giovannelli a richiamare l’attenzione sulla sicurezza e ad adottare un’ordinanza. In ogni caso auspico che ci sia ancora margine per riaprire il dialogo». Ci sono altri aspetti che non sono citati nell’ordinanza, ma che forse hanno avuto grande parte nel costringere le ruspe a restare spente. Per prima cosa la rivolta di Murta Maria, il comitato si è opposto da subito alla chiusura del ponte nei mesi estivi, gli unici in cui la frazione balneare fa girare la sua economia fatta di mattoni e ombrelloni. Ma la protesta viene portata avanti anche dai dipendenti del centro commerciale. L’assunzione di 75 lavoratori stagionali è stata congelata in previsione della chiusura del ponte. Ma la stessa direzione ha inviato una diffida in cui si mette in evidenza il danno economico che la chiusura dello sbocco sul Padrongianus potrebbe portare. Motivi che hanno spinto il sindaco a varcare il fiume e ad andare alla guerra del ponte.

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