Arbuticci diventa verde grazie al Parco
L’ente ha curato il progetto per la messa a dimora di 500 piante nel forte dedicato a Garibaldi
LA MADDALENA. C’è anche la firma del Parco sul nuovo volto del Forte Arbuticci, inaugurato alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nella fase di progettazione degli spazi verdi, l’Unità tecnica di missione per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia ha infatti chiesto al Parco di realizzare un piano che prevedesse la piantumazione di specie della macchia mediterranea, già presenti nell’arcipelago, a cui aggiungerne altre affini, ma con carattere più ornamentale. Le 500 piante, sistemate vicino alle aree di sosta e nella zona del belvedere all’interno delle mura del forte, comprendono esemplari di ginepro fenicio, elicriso, leccio e corbezzolo. Ed è proprio quest’ultima specie, il cui nome scientifico è Arbutus unedo, che dà il nome al Forte oggi museo nazionale, che richiama con i suoi colori, il verde della chioma, il bianco dei fiori e il rosso dei frutti, la bandiera italiana.
Per garantire in tempi rapidi la piantumazione del verde il Parco ha provveduto con risorse proprie, con altre somme messe a disposizione dall’Unità tecnica di missione e con piantine donate dall’Ente foreste regionale. Oltre al “verde” del memoriale Giuseppe Garibaldi, il Parco ha realizzato, in collaborazione con il Comitato parchi per Kyoto, un progetto di rimboschimento nell’isola di Caprera che prenderà il nome di “Bosco per l’Unità d’Italia”.
L’obiettivo è ridurre complessivamente le emissioni di gas attraverso la messa a dimora di 3mila 500 piante selezionate tra le specie autoctone, come sughere, lecci, olivastri e ginepri. Il progetto è stato inaugurato alla presenza del presidente della Repubblica Napolitano, con la piantumazione “simbolica” di un corbezzolo.
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