La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, fine del caos: riapre il cavalcaferrovia

di Luca Rojch
Olbia, fine del caos: riapre il cavalcaferrovia

La bomba è stata allontanata dal pilastro del ponte, ma dovrà essere spostata e fatta brillare lontano dal centro

31 luglio 2012
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OLBIA. Dispettosa come una star esplosiva la bomba continua a far parlare di sé. Spostato qualche metro più in là dal pilone del cavalcaferrovia a cui era troppo vicino il residuato bellico piovuto da un cielo carico di aerei durante la seconda guerra mondiale ha riposato per oltre mezzo secolo sotto un metro di terra. Ma dal suo ritrovamento, giovedì, è riuscita a far esplodere il caos in città. Il tratto di strada tra via Vittorio Veneto e via Roma è stato chiuso per giorni.

Traffico in tilt fino a ieri sera. Quando i militari del genio sono riusciti a spostare l’ordigno dalla posizione pericolosa in cui era rimasto dopo che la benna lo aveva dissotterrato come se strappasse la radice di un’erba maligna.

La strada è stata subito riaperta dalla polizia locale e il centro della città ha iniziato di nuovo a respirare. Ma la bomba continua ad agitare i pensieri di chi deve garantire la sicurezza in città. Perché ora arriva la parte complicata. L’ordigno dovrà essere fatto brillare. La prima ipotesi di scavare un bunker nell’ex Artiglieria e trasformarlo in una camera di scoppio è stata subito scartata. Si cerca ora un sito lontano dalla città in cui portare il gigante da 500 chili e farlo brillare. Scartata Vena Fiorita, il traffico degli aerei in questi giorni è troppo intenso per utilizzare l’area vicino all'aeroporto Costa Smeralda, si deve trovare un’altra zona.

Con molta probabilità sarà fatta esplodere domenica. Ma a questo punto si apre un’altra difficoltà. Il rischio è che mezza città venga chiusa per qualche ora in attesa del passaggio della bomba. Certezze maggiori si avranno nei prossimi giorni, appena i dettagli dell’operazione saranno definiti. Per ora a festeggiare è la polizia locale che da giorni è impegnata a gestire il flusso del traffico impazzito delle auto.

A trovare l’ordigno era stato giovedì l’operaio di un’impresa che lavorava nell’ex Artiglieria. La benna del caterpillar aveva pescato sotto uno strato di terreno il residuato bellico sganciato da un aereo sulla città durante la seconda guerra mondiale e per miracolo rimasto inesploso per oltre 60 anni. Gli artificieri hanno subito stabilito che qualche pericolo che la bomba potesse esplodere esisteva. Da qui la scelta di chiudere il cavalcaferrovia, anche perché la bomba era troppo vicino a uno dei piloni del ponte che bypassa la ferrovia. L’emergenza per la viabilità è durata fino a ieri sera. Ora il traffico è ritornato alla normalità, ma ci vorrà un’altra giornata di passione per portare via l’ordigno dal cuore della città.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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