La Nuova Sardegna

Olbia

Tra Asl e sindaci vertice deludente

di Angelo Mavuli
Tra Asl e sindaci vertice deludente

A Sant’Antonio di Gallura la dirigenza dell’azienda sanitaria ammette che l’austerità frena la qualità dei servizi offerti

07 agosto 2012
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TEMPIO. «La sanità gallurese risente da anni di una mancata programmazione. La dirigenza attuale sta cercando di porvi rimedio, non senza problemi». Ad affermarlo ieri mattina nel vertice tra azienda sanitaria, distretti sanitari e sindaci del territorio organizzato nella sala consiliare del Comune di Sant’Antonio, è stato Giorgio Tidore, direttore amministrativo dell’Asl 2. Con il direttore generale Giovanni Antonio Fadda e ai quadri dirigenti ha incontrato i pochi sindaci galluresi (una decina su 26) che hanno risposto all’iniziativa dei promotori Antonio Satta e Romeo Frediani (presidenti dei distretto di Olbia e Tempio).

«Abbiamo cercato di mantenere gli impegni che avevamo preso con il territorio, migliorando – dice Tidore – la qualità delle prestazioni. Ma è stato impossibile non tener conto del periodo di austerità che stiamo attraversando». L’ammissione del direttore amministrativo che riconosce l’impossibilità della Asl di Olbia di fornire servizi qualitativamente migliori (o semplicemente dei servizi), a causa della crisi, è stata forse l’unica novità sostanziale. Nel comunicato stampa successivo dell’Asl, infatti, emerge che l’incontro si è rivelato interlocutorio e privo di novità positive concernenti l’erogazione puntuale dei servizi. Da una parte infatti le richieste dei sindaci, dall’altra invece le lunghe liste di somme spese o da spendere che però non mutano la realtà delle carenze esistenti.

«Non vogliamo essere la controparte dell’Asl – dice Satta –, ma vorremo che venissero rispettati gli accordi presi da mesi». Al sindaco di Padru fa eco quello tempiese, Romeo Frediani, che qualche mese fa aveva denunciato in Consiglio comunale lo smantellamento della sanità in città: «Dobbiamo fare in modo – dice – che vengano mantenuti gli standard minimi di assistenza». Di riorganizzazione e rimodulazione parlano invece Anna Maria Sanna e Anna Manconi, responsabili dell’attività ambulatoriale territoriale, che ammettono che l’organizzazione «a volte risulta deficitaria».

Il direttore generale ha infine assicurato «l’impegno di potenziare i servizi, senza distinzioni tra Olbia ed Tempio». Al termine, su proposta di Antonio Satta, è maturata anche la decisione di chiedere un incontro all’assessore regionale alla sanità.

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