La Nuova Sardegna

Olbia

Spagnoli e francesi, presenze da record nell’estate della crisi

di Dario Budroni
Spagnoli e francesi, presenze da record nell’estate della crisi

In netto calo gli italiani, a settembre sono attesi i tedeschi Il fenomeno crocieristico e l’handicap dei trasporti pubblici

30 agosto 2012
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OLBIA. Chi l’avrebbe mai detto? È lo spagnolo la lingua più parlata dai frequentatori del neonato Ufficio turistico del Comune. Alla faccia dello spread alle stelle, dell’immagine di un paese, quello iberico, tramortito da una crisi senza precedenti. I turisti provenienti dalla Spagna, nell’anno nero del turismo in Sardegna, sono invece i più numerosi. Seguiti a brevissima distanza dai francesi. Una presenza «strabordante», come confermano dall’Ufficio che si affaccia sul waterfront. E gli italiani? Sono sempre meno. Dirottati verso altre mete dai costi esorbitanti del trasporto marittimo. La Sardegna, per loro, sembra essere scomparsa dalle cartine geografiche.

«Nel nostro Ufficio, l’utenza straniera supera il sessanta per cento – spiega l’assessore comunale al turismo, Marco Vargiu –. Il caro traghetti ha ridotto la loro presenza in Gallura. C’è da contare anche il calo dei voli nazionali all’aeroporto “Costa Smeralda”, mentre sono aumentati quelli internazionali». Meno italiani, dunque. E molti spagnoli e francesi. Ma tengono bene anche i tedeschi – il vero boom si attende per settembre – e altri provenienti dal nord Europa. In costante aumento anche i russi, forse le prede più ambite.

Ma per rendersi conto della metamorfosi turistica nell’era della crisi, basta passare qualche minuto nella saletta dell’Ufficio turistico. Una vera e propria novità, una risposta al deserto delle informazioni degli anni scorsi. «Ci chiedono di tutto. Dove possono trascorrere il loro tempo, dove possono assaggiare i piatti tipici – continua l’assessore –. Alcuni si fanno addirittura organizzare le giornate». E dai dati forniti dall’Ufficio, emerge che il turista di oggi si muove ancora con tutta la famiglia. Ma sono in costante crescita le giovani coppie, dai 25 ai 35 anni.

Tutti vengono in Sardegna perché attratti dalle bellezze del territorio. Così optano innanzitutto per le spiagge. Richiestissime anche le escursioni, nei luoghi più affascinanti della Gallura. La grande novità di quest’anno, comunque, è rappresentata dalle navi da crociera, che generano puntualmente il tutto esaurito. L’unica boccata d’ossigeno nell’anno del collasso. Ma il soggiorno dei crocieristi dura comunque poche ore. Così, quando le navi sbarcano di prima mattina, solitamente assaltano le spiagge o scelgono di fare alcune escursioni in Gallura. Quando il tempo è più ristretto, preferiscono passeggiare invece lungo le vie dello shopping. Molti anche nei mercatini.

Ma il vero handicap è rappresentato dal trasporto pubblico, sempre utilizzato da coloro che non portano la macchina con sé, ma che risulta ancora troppo arretrato. In città l’esempio lampante con la linea di autobus numero 4, quella che serve le spiagge di Pittulongu e Bados, che non riesce a sostenere il puntuale assalto dei crocieristi, il quale si aggiunge a quello dei cittadini residenti. Ed è anche per questo, forse, che l’unico settore che non sembra conoscere crisi è quello delle auto a noleggio.

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