La Nuova Sardegna

Olbia

C’è una Gallura che soffre ecco gli aiuti ai volontari

di Antonello Palmas
C’è una Gallura che soffre ecco gli aiuti ai volontari

Provincia, l’assessore alle politiche sociali Zelindo Pucci illustra il programma a favore delle mense per i poveri e delle associazioni. Indigenti in aumento

13 settembre 2012
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. La Provincia è vicina alla Gallura più colpita dalla crisi e le associazioni di volontariato che si battono per dare una mano a chi è in difficoltà: con questo messaggio l'assessore alle politiche sociali, Zelindo Pucci, ha illustrato ieri mattina in via Nanni gli interventi a sostegno delle mense per i poveri, sempre più affollate, e delle comunità di recupero. Pucci ha sottolineato come «questa Provincia vuole essere un pezzo della pianta della solidarietà: qui ci sono la politica, la diocesi, le associazioni, ci mettiamo a disposizione con spirito di servizio».

«Abbiamo ritenuto – prosegue Pucci – , vista la grave crisi economica di dare seguito al contributo dell'anno precedente a favore delle mense per i poveri di Olbia (60 mila euro) e Tempio (25 mila), gestite rispettivamente dal gruppo delle Vincenziane San Paolo e dalle suore Figlie di Gesù Crocifisso. Ma anche di proseguire nel contributo per le strutture di recupero, con 20 mila euro a testa per le comunità olbiesi “La Porziuncola” («abbiamo una quindicina di ragazzi che arrivano dal carcere o dalla strada», spiega Piero Angius) e “Arcobaleno” («ci occupiamo di giovani con problemi di droga e alcol – dice Rita Tamponi – e per loro abbiamo un programma di inserimento lavorativo che dà buoni risultati». Le altre associazioni rientrano invece in un progetto generale di 400 mila euro, di cui 180 di un bando per le associazioni che si occupano di disabili bisognosi e della prima infanzia in difficoltà; e 200 mila per chi operano contro le povertà diffuse.

Dalle testimonianze dei volontari, oltre alla riconoscenza per l’aiuto della Provincia, emergono storie e numeri preoccupanti. Pinuccia Sini, presidente delle Vincenziane San Paolo: «Abbiamo potuto migliorare il servizio, con cui serviamo pasti in a 80 persone al giorno in media, nel 2011 tredicimila in tutto, dando così un contributo diretto alle famiglie nella gestione del budget». Alla loro mensa di Olbia si è rivolta «anche una intera famiglia ungherese di sei persone». Suor Luigia, missionaria delle Figlie di Gesù Crocifisso e direttrice della Caritas diocesana, spiega come «a Tempio, realtà più raccolta, la gente si vergogna di venire in sala mensa e siamo costrette a portare loro i pasti a casa, a volte addirittura a lasciarglieli davanti alla porta. I poveri sono aumentati da quando abbiamo iniziato: ora serviamo una media di 113 pasti al giorno, e quando erano molti meno c’era chi riteneva impossibile che in città ci fossero tanti bisognosi». E racconta come di recente a tarda sera abbiano ricevuto una richiesta di aiuto da una famiglia di sei persone che non psapeva letteralmente come fare per cenare. «Tutto ciò è possibile grazie alla Provincia: – dice –, perché per anni l'ente erogatore è stato solo la Provvidenza...».

Pinuccia Sini: «Sì, i poveri a Olbia sono aumentati. Molti sono giovani coppie under 30 con bambini. Tanti in mensa non vengono, portiamo a casa i pasti, 120 famiglie in media di tre persone sono servite a domicilio, per lo più italiani, e tutti con figli piccoli». Racconta di un nucleo familiare di 11 persone, di Olbia, la maggior parte bimbi che devono andare a scuola e non hanno niente, con una bolletta Enel di 600 euro da pagare e senza più la luce da tre mesi. Di gente che lavora ma non è pagata, di famiglie allargate che non ce la fanno. «Gli portiamo anche le bombole del gas, inutile dare i viveri se non possono cucinare».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative