La Nuova Sardegna

Olbia

Puniti gli ultrà, per anni fuori dagli stadi

di Angelo Mavuli
Puniti gli ultrà, per anni fuori dagli stadi

La rissa prima del derby tra Calangianus eTempio. Arriva un Daspo pesante (da 36 a 60 mesi) per i cinque protagonisti

21 novembre 2012
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TEMPIO. Arriva il Daspo (pesantissimo) per i 5 ultrà della rissa scoppiata prima di Calangianus Tempio. La misura che vieta l’accesso a manifestazioni sportive per i tifosi colpevoli di violenze, è stata puntualmente inflitta, così come previsto, a Giovanni Antonio Fabrizio Addis, Giovanni Maria Melca, Roberto Mariotti di Calangianus e ad Andrea Addis e Antonio Alias di Tempio. I quali, il 10 ottobre scorso, al Signora Chiara di Calangianus, nell’anticipo del derby Calangianus-Tempio si erano resi protagonisti di un scontro senza esclusioni di colpi da una parte e dall’altra.

Il provvedimento assunto da Antonello Pagliei, questore di Sassari, e stato notificato agli interessati dai carabinieri della compagnia di Tempio. Il Daspo,che per i cinque ultras varia dai tre ai cinque anni anni sulla base di eventuali recidività,, impone anche che, durante lo svolgimento degi eventi sportivi, gli stessi tifosi dovranno presentarsi più volte nelle rispettive caserme, (il numero non è stato reso noto dai carabinieri ma potrebbe variare fra le tre e le cinque volte durante la manifestazione in corso).

Un provvedimento sicuramente duro ma al tempo stesso propedeutico che nelle intenzioni del legislatore sarebbe dovuto servire a evitare gli episodi di violenza o di intolleranza negli stadi. Dopo il tamtam mediatico dei primi giorni la situazione è tornata, per così dire, alla normalità, e non sono pochi anche fra gli stessi ultrà, coloro che ammettono in tutta franchezza, di avere sbagliato. Aiutati in questo dalle stesse società che non hanno avuto esitazione a condannare l’episodio di inizio partita, quando le due tifoserie( che dovevano rimanere rigorosamente separate), per una falla di cui si cerca ancora di appurare la responsabilità, sono invece venute a contatto. I cinque, (difesi rispettivamente da Fabio Diomedi i calangianesi e da Immacolata Natale i tempiesi), il lunedì successivo a quel sabato disgraziato, individuati dai carabinieri che avevano filmato le scene, erano anche stati arrestati ed erano così comparsi, il giorno dopo, di fronte al gip del tribunale di Tempio, Marco Contu, (pubblico ministero, Roberta Guida). Il giudice, che aveva convalidato l’arresto, ne aveva anche disposto la scarcerazione, fissando il processo, d’accordo con i difensori, per il 28 maggio del prossimo anno. L’applicazione del Daspo, assunta per competenza dal questore, chiude per il momento questa brutta pagina che con lo sport ha poco a che vedere.

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