La Nuova Sardegna

Olbia

Discariche da ampliare, Nizzi rilancia l’allarme

di Enrico Gaviano
Discariche da ampliare, Nizzi rilancia l’allarme

Il presidente del Cipnes: «Senza autorizzazioni a maggio chiudiamo l’impianto» Biancareddu, neo assessore regionale: «Risolveremo la faccenda celermente»

01 dicembre 2012
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OLBIA. I lavori per l’ampliamento della discarica di Spiritu Santu vanno avviati quanto prima, altrimenti il rischio è che a maggio la struttura venga chiusa per mancanza di spazio dal Cipnes, ente gestore. L’allarme lanciato dal direttore del consorzio Aldo Carta, viene ripreso anche dal presidente dell’ente, Settimo Nizzi. «Non ci sono alternative – dice il deputato del Pdl –, Regione e Provincia devono cercare di superare al più presto i problemi burocratici e rilasciare tutti i permessi per l’avvio dei lavori di allargamento dell’area destinata allo stoccaggio dei rifiuti. Noi abbiamo sollecitato diverse volte gli enti preposti. Ricordo che il tempo è molto limitato, perché fra sei mesi riempiremo i 45mila metri cubi di spazio residuo e da quel momento, senza ampliamento, saremo costretti a chiudere. E i rifiuti? Resterebbero in mezzo alla strada se gli altri siti di raccolta dovessero negare i loro spazi per accogliere le immondizie prodotte nell’ambito di Olbia».

La Regione deve concedere quanto prima la V.i.a., cioè la valutazione di impatto ambientale dell’opera, propedeutica al rilascio, da parte della Provincia, dell’A.i.a., l’autorizzazione integrata ambientale.

Dalla Regione, il neo assessore regionale all’ambiente, il tempiese Andrea Biancareddu (Udc) rilascia dichiarazioni confortanti. «Le richieste sono state prodotte dal Cipnes regolarmente – dice l’esponentedell’esecutivo di Cappellacci – , ora faremo in modo di sveltire le pratiche e rilasciare i permessi. Mi impegno in prima persona a cercare di risolvere la faccenda celermente».

Anche la Provincia, per ora, sta alla finestra, in attesa del... Via da parte della Regione. «Stiamo sollecitando quasi quotidianamente gli uffici regionali a chiudere la pratica di loro competenza – dice il vice presidente provinciale e assessore all’ambiente Pietro Carzedda –. Vogliamo che il tutto si risolva in tempi brevi, perché non possiamo assolutamente permettere che in Gallura ci sia un’emergenza del tipo di quella vissuta in Campania».

Dal Cipnes ricordano che le autorizzazioni devono arrivare entro gennaio, in modo da consentire l’ampliamento dell’area di stoccaggio, in grado di accogliere circa 160mila metri cubi di rifiuti, per un’ulteriore autonomia del territorio di circa due anni, e in attesa di soluzioni strategiche da prendere comunque quanto prima. Diversamente, a maggio il consorzio chiuderà le porte ai rifiuti, che dovrebbero finire in altri siti in Sardegna, se gli enti gestori saranno d’accordo. Il trasferimento si tradurrebbe in un aumento esponenziale dei costi per i comuni che conferiscono a Spiritu Santu: Olbia,Alà dei Sardi, Arzachena, Berchidda, Buddusò, Budoni, Golfo Aranci, La Maddalena, Loiri, Monti, Padru, Palau, Sant Antonio, San Teodoro e Telti.

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