La Nuova Sardegna

Olbia

Budoni, il gip convalida il sequestro della discarica

di Sergio Secci

BUDONI. Convalidato dal gip di Nuoro il sequestro della discarica abusiva realizzata nell’agro di Budoni. Il giudice delle indagini preliminari del tribunale Silvia Palmas, aderendo a quanto...

02 dicembre 2012
2 MINUTI DI LETTURA





BUDONI. Convalidato dal gip di Nuoro il sequestro della discarica abusiva realizzata nell’agro di Budoni. Il giudice delle indagini preliminari del tribunale Silvia Palmas, aderendo a quanto richiesto dal pubblico ministero Luca Forteleoni, ha convalidato quindi il sequestro dell’immenso cumulo di rifiuti di ogni genere individuata e sequestrata dai carabinieri di Budoni lo scorso 24 ottobre a Su Nurache.

La discarica, si trova in prossimità dell’ovile dove, il 30 giugno di quest’anno, è stato assassinato il pastore Martino Ventroni. Due vicende ben distinte fra loro, che però riconducono ancora una volta all’incantevole promontorio che affaccia sul tratto di mare tra Budoni e Posada.

Ora, con i provvedimenti giudiziari messi in atto dal pubblico ministero e dal gip, i proprietari del terreno sono stati ufficialmente iscritti nel registro degli indagati e la procedura prevede che siano essi stessi ed a loro spese, a procedere alla bonifica del terreno. Nel frattempo, il terreno è stato affidato per la custodia giudiziaria al comune di Budoni.

I proprietari, due persone residenti a Torino, saranno obbligati al ripristino dello stato dei luoghi, operazione che si preannuncia peraltro complessa e difficoltosa, attesa la presenza nel sito di rifiuti speciali e classificati dalle normative quali pericolosi, per la cui rimozione la legge prevede una rigorosa e articolata procedura di smaltimento.

Nella vasta area posta sotto sequestro, c’è infatti di tutto: dall’eternit agli inerti, copertoni d’auto, vecchi elettrodomestici e attrezzatura balneare.

L’operazione messa a segno dai carabinieri del paese guidati dal maresciallo Gianluca Lombardi coadiuvati dagli uomini della compagnia di Siniscola, aveva richiesto settimane di indagini e alla fine, l’area incriminata, è stata individuata grazie anche alle ricognizioni aeree messe a segno dall’elicottero di stanza a Vena Fiorita.

Le indagini e i pedinamenti effettuati con la massima discrezione, hanno portato ad individuare i responsabili, due Torinesi B.G., di 59 anni e B.M.G., di 52 entrambi sono stati denunciati in concorso tra di loro all’autorità giudiziaria per il reato di gestione non autorizzata di rifiuti.

Il terreno in cui venivano scaricati i materiali altamente inquinanti dalle verifiche effettuate sul posto, ha una superficie di circa quattrocento metri quadri e si trova in un sito di rilevante pregio naturalistico a poche centinaia di metri dal mare.

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative