La Nuova Sardegna

Olbia

Favori ai vip, l’indagato è di nuovo in servizio

di Giampiero Cocco
Favori ai vip, l’indagato è di nuovo in servizio

Scandalo all’aeroporto di Olbia, il dipendente dell’aviazione civile sospeso è stato trasferito nello scalo di Elmas

11 marzo 2013
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OLBIA. Sarà una settimana cruciale per le indagini sui favoritismi al Costa Smeralda, ovvero l’inchiesta aperta dalla procura della Repubblica sui presunti trattamenti di favore che i Vip in transito all’aeroporto gallurese ricevevano da doganieri e dirigenti aeroportuali.

Nicola Castagna, un nuorese di trentotto anni dipendente dell’Aviazione generale, indagato per la mancata vigilanza al Costa Smeralda e sospeso dall’attività, ha già ripreso il lavoro, ma all’aeroporto di Cagliari. La misura cautelare dell’interdizione dal pubblico servizio firmata dal gip Marco Contu prevedeva infatti l’impossibilità, per il funzionario statale (il quale è già stato sentito dagli inquirenti nel corso di un breve interrogatorio) di prestare la propria opera al Costa Smeralda, ma non poneva limiti al suo impiego in un’altra struttura aeroportuale. Da qui la richiesta di trasferimento alla sede di Cagliari, dove avrebbe già preso servizio.

Il difensore dell’uomo, l’avvocato Massimiliano Ravenna, ha infatti ottenuto il provvedimento che reinserisce al lavoro il suo cliente e resta in attesa dell’esito dell’inchiesta sulla quale, ha spiegato ieri «restano aperti tutti dubbi sulla qualificazione giuridica delle contestazioni».

Salvatore Siniscalchi, 60 anni, di origine partenopea, dovrebbe invece essere sentito dal gip giovedì prossimo, e nel frattempo resta confinato agli arresti domiciliari, dove si trova dal 6 marzo scorso, quando scattò il blitz della guardia di finanza che indagava da tempo sull’attività dei tre funzionari in servizio a Olbia. Ai due dipendenti pubblici va infatti aggiunto Francesco Cossu, 51 anni di Olbia, dirigente dell’Eccelsa Aviation, la società controllata dalla Geasar che gestisce gli arrivi, l’accoglienza e la partenza dei voli privati all’aeroporto gallurese.

Anche per il dirigente aeroportuale il gip ha previsto la sospensione del servizio. Ai tre il magistrato inquirente, Riccardo Rossi, ha contestato il concorso in corruzione, concussione, peculato, contrabbando aggravato, istigazione a delinquere, turbativa di pubblico servizio e, per il solo Siniscalchi, anche la truffa ai danni dello Stato. Stando alle indagini avviate un anno fa dagli agenti della finanza i tre, in accordo tra loro, avrebbero favorito lo sbarco dei Vip che frequentano l’aeroporto smeraldino in cambio di bustarelle e regali di varia natura, non disdegnando prestazioni sanitarie in cliniche specializzate e caldeggiando l’assunzione di amici o parenti nelle residenze di Porto Cervo e dintorni dei Vip che, con i loro aerei personali, arrivavano al Costa Smeralda. Due degli indagati (Siniscalchi e Castagna) avrebbero anche manifestato, ad amici e conoscenti, il loro livore nei confronti dell’autorità inquirente e degli investigatori della guardia di finanza una volta messi sotto pressione dalle indagini, che avevano portato, nei mesi scorsi, al sequestro di documentazione e dei pc negli uffici della dogana aeroportuale. Il fastidio per l’indagine in corso era tale che i due funzionari pubblici non tralasciavano occasione per invocare una azione di vendetta nei confronti degli investigatori, arrivando a ipotizzare atti intimidatori fortunatamente mai messi in atto da nessuno. L’’inchiesta potrebbe avviarsi alla conclusione già da questa settimana, dopo gli interrogatori ai quali saranno sottoposti gli indagati. Nel frattempo la guardia di finanza ha già visionato il contenuto dei pc messi sotto sequestro nei mesi scorsi, e in diversi file individuati negli hard disk sarebbero stati trovati elementi ritenuti utili alle indagini.

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