La Nuova Sardegna

Olbia

La riforma dell’Asl raccoglie critiche da parte dei partiti

La riforma dell’Asl raccoglie critiche da parte dei partiti

OLBIA. Il governatore non sembra avere un grande futuro come venditore di certezze. Le rassicurazioni di Ugo Cappellacci non hanno convinto troppo i rappresentanti politici della Gallura. Le...

21 marzo 2013
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OLBIA. Il governatore non sembra avere un grande futuro come venditore di certezze. Le rassicurazioni di Ugo Cappellacci non hanno convinto troppo i rappresentanti politici della Gallura. Le dichiarazioni del presidente della Regione sul futuro dell’Asl 2 vengono accolte tra scetticismo e freddezza. «Abbiamo mostrato al presidente il nostro sconcerto davanti all’idea di smantellare l’Asl – dice il sindaco di Tempio Romeo Frediani, presente alla spedizione che a Cagliari ha incontrato Cappellacci –. Noi abbiamo ribadito l’esigenza che venga subito applicato l’atto aziendale dell’Asl che abbiamo già approvato e che colma un gap storico di posti letto e di servizi. E vigileremo perché questo avvenga».

Ma c’è anche chi è in forte polemica con le scelte della Regione. «Siamo molto preoccupati delle parole di Cappellacci – spiega Stefano Giua, capogruppo della Lista Civica in Comune, presidente della commissione Sanità, e medico –. Parlare di quattro aree in cui dividere la Sardegna significa ridurre le Asl a 4. E fondere Olbia con Sassari. Inutile prendere in giro le persone. Se si cambiano le parole i concetti restano gli stessi. Non si può ancora penalizzare la Gallura. Non staremo a guardare mentre mettono in atto un nuovo scippo a danno della Gallura. Dopo il tribunale, la Provincia, l’Inps, l’agenzia delle entrate, la questura, ora vogliono togliere un altro servizio. Forse da Cagliari pensano che siamo dei minus habens, ma si sbagliano. Io lancio una proposta. Se vogliono fare una unica Asl noi diciamo sì a una condizione. Che la sede sia a Olbia. Voglio vedere quale sarà la risposta dei poteri forti di Cagliari e Sassari».

Anche il segretario cittadino di Sel, Antonio Piras, punta il dito contro l’accorpamento dell’Asl. «L’idea di sopprimere la Asl olbiese dà il quadro dell’aggressione e della spoliazione che la città e tutto il territorio subiscono – dice Piras –. Negli ultimi anni Olbia ha dovuto incassare il ridimensionamento dell’agenzia delle Entrate, la soppressione della sezione distaccata del tribunale, la mancata apertura della questura e l’abolizione della Provincia». Ma non arrivano solo pessime notizie. L’assessore ai Servizi sociali Rino Piccinnu, anche lui a Cagliari con la spedizione che ha incontrato Cappellacci, rassicura sul futuro del San Raffaele. «Abbiamo ricevuto rassicurazioni che i posti letto dell’ospedale non rientrano all’interno di quelli presi in considerazione per la Gallura – spiega Piccinnu –. Il San Raffaele viene considerato come una struttura strategica per l’intera Sardegna. Per questo non viene computato con i posti letto assegnati alle diverse Asl. Questo è un aspetto positivo. Ma a noi in questo momento interessa che venga reso operativo l’atto aziendale approvato dai 26 comuni della Gallura che eliminano la carenza storica di posti letto del territorio». (l.roj)

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