La Nuova Sardegna

Olbia

Colpo fallito in villa, legato il custode

Colpo fallito in villa, legato il custode

Tre banditi armati e mascherati sono entrati in un’abitazione a San Vittore. La polizia ha le immagini delle telecamere

23 marzo 2013
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OLBIA. Erano in tre. Avevano le pistole in pugno, il viso coperto da un passamontagna. Sono entrati in una villa, in una campagna a nord ovest della città, hanno legato e imbavagliato il giardiniere-custode (un senegalese di 37 anni) e poi sono scappati. Poco prima che apparisse la polizia. Questi sono i fatti che si conoscono. Ciò che non si sa è che cosa avessero in mente i banditi. Volevano mettere a segno un colpo? O volevano aspettare l’arrivo del proprietario per scucirgli dei soldi? Ogni pista non viene tralasciata, ma per adesso si possono fare solo ipotesi.

La vicenda è ancora confusa. Gli elementi da raccogliere sono molti, e qualcuno potrà arrivare dalle immagini registrate dall’avanzato sistema di videosorveglianza.

Sono circa le 18,30 di avant’ieri. A San Vittore, località Giardinos, tante case realizzate grazie a interventi di miglioramento fondiario, c’è silenzio. Nella villa di Dino Caddia, gestore di un cantiere nautico e membro del rinato Yacht Club Marina di Portisco, a quell’ora c’è il giardiniere. Il proprietario, infatti, non è ancora rientrato dal lavoro. Uno dei suoi fratelli sta passando da quelle parti e nota due uomini incappucciati (il terzo, probabilmente, si trovava in un punto a lui non visibile) aggirarsi attorno alla villa. Cerca di seguirli, ma loro fanno perdere immediatamente le tracce. Però non vanno via dalla zona. E questo si scoprirà dopo.

Dino Caddia viene avvertito al telefono e lui, a sua volta, fa sapere al giardiniere di stare in guardia chiedendogli di andare a controllare la casa perché ci sono movimenti sospetti. Nello stesso tempo allerta le forze dell’ordine.

Quando il giardiniere è a pochi metri dalla casa (il terreno attorno è molto vasto) si trova di fronte tre individui mascherati, che avevano saltato la recinzione: lo minacciano con la pistola, forse gli dicono anche qualche parola ma lui non è in grado di capire (lo racconterà alla polizia) se si tratti di italiani o stranieri. Poi, il giardiniere viene legato, imbavagliato e rinchiuso nel locale della caldaia.

A quel punto i tre malviventi, ma anche questa è un’ipotesi, non si sarebbero allontanati subito. Sarebbero rimasti nascosti, sino a quando non hanno visto in lontananza un lampeggiante. Quello di una macchina della polizia che nel frattempo si era precipitata verso la villa insieme con il proprietario. Al loro ingresso, gli investigatori, hanno trovato il giardiniere immobilizzato, visibilmente sotto choc, ma senza ferite.

Indagano gli uomini del commissariato, guidati da Fernando Spinicci. Ed è la squadra anticrimine a dover scavare: si lavora a 360 gradi, come detto, senza trascurare nulla.

Impossibile parlare con Dino Caddia. È tanto spaventato, quanto incredulo. Soprattutto perché ha una vita serena, è stimato e rispettato (così come tutta la sua famiglia), e non ha mai avuto problemi di alcun tipo.

A San Vittore, intanto, cresce la paura. Ultimamente ci sono stati diversi furti nelle case della zona e gli abitanti chiedono maggiori controlli. (s.p.)

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