La Nuova Sardegna

Olbia

Antincendio fai da te, no di Scampuddu

di Sebastiano Depperu
Antincendio fai da te, no di Scampuddu

Il presidente dell’Unione dei Comuni: «C’è il rischio di disparità tra amministrazioni ricche e povere, il servizio è statale»

13 aprile 2013
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LUOGOSANTO. Sembra non spegnersi il coro di proteste contro i tagli statali sui Canadair in Sardegna. E se lo Stato non li manda a spegnere gli incendi, neanche gli amministratori isolani placheranno le fiamme della polemica. Questa volta è Antonio Scampuddu a far sentire la sua voce. Il sindaco di Luogosanto parla anche da presidente dell'Unione dei Comuni "Alta Gallura", un territorio con un'altissima percentuale boscata e, di anno in anno, sempre più a rischio incendi.

«Lo Stato, piano piano, smantella la sua presenza. Il servizio deve essere garantito dal Governo centrale. Non ci possiamo trovare a venti giorni dalla campagna antincendio e non sapere di che morte dobbiamo morire - commenta il primo cittadino -. È ora di finirla. Se necessario marceremo su Cagliari (assessorato regionale all'Ambiente) e su Roma. Non devono continuare a trattarci come una regione di serie B. Anche perché poi ci declassano in serie C. E poi? Nel dimenticatoio. I nostri parlamentari, i politici regionali stanno tacendo su questo».

In questi giorni di proposte, per sostituirsi ai doveri dello Stato, ne sono state fatte tante. Dal consorzio di Comuni per avere i Canadair, fino al prendere i soldi dalla continuità territoriale. E tante altre ancora. «L'iniziativa di avere una flotta gallurese è encomiabile. Però, i Comuni non possono farsi carico anche di questo. Stiamo già soffocando e cercando di chiudere i bilanci. Deve essere un'iniziativa di sostegno all'azione dello Stato». Poi un dubbio coglie il presidente dell'Unione: «Se un'amministrazione non ha soldi per la flotta di Canadair o mette meno rispetto ad un'altra, che succede? Chi mette di più avrà un servizio migliore? Non dovremo arrivare a queste situazioni. L'anticendio è un servizio e un bene basilare, come l'acqua e luce. Lo Stato lo deve garantire alla Sardegna».

In poche parole, per Scampuddu, lo Stato non deve smarcarsi dalle sue responsabilità. «La tutela dell'ambiente è di primaria importanza sempre e comunque. Tanto più in una parte di territorio ad alta vocazione turistica. Inoltre - continua Scampuddu - la sicurezza di tutte le persone non può essere demandata ai singoli Comuni».

E qui, dunque, si ricollega alla proposta di prendere i soldi dalla continuità territoriale. «Sarebbe un altro scippo ai danni della nostra Isola. Non possiamo barattare sempre quello che ci è dovuto».

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