La Nuova Sardegna

Olbia

San Simplicio, la guerra delle bancarelle

di Luca Rojch
San Simplicio, la guerra delle bancarelle

Gli ambulanti parcheggiano i loro furgoni dietro lo stand, il regolamento lo vieta e il Comune sanziona i commercianti

11 maggio 2013
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OLBIA. La faccia ruvida, gli occhi che vagano curiosi e severi, le mani che non smettono di agitarsi. Vincenzo Gandolfi è il capo popolo della rivolta delle bancarelle. Lui giura di essere il rappresentante sindacale dei venditori ambulanti. «E noi non possiamo accettare una cosa simile – racconta –. Noi qua blocchiamo la festa, blocchiamo tutto se non ci ascoltano». Parla e mostra rabbioso la multa che i vigili gli hanno messo. 168 euro per occupazione di suolo pubblico. Tra il Comune e gli ambulanti che hanno i loro stand in via Fausto Noce è guerra totale. L’amministrazione da un paio di anni cerca di mettere ordine nel suk che ogni anno si materializza per la festa di San Simplicio. Ma dare regole alle bancarelle è una missione impossibile. Quest’anno è stato stabilito anche che gli stand non potessero occupare spazi maggiori rispetto a quelli assegnati nell’area indicata. Questo significa che nessuno di loro poteva portare con sé il furgone. Di solito gli ambulanti lo usano un po’ come retrobottega, magazzino, rifugio. Lo sistemano dietro il gazebo a fare da quinta. Non troppo bello a vedersi, ma essenziale per il loro lavoro. «Senza non potrei fare nulla – spiega Giorgio Pili, uno degli ambulanti sanzionati –, che questo vento porterebbe via l’ombrellone se non fosse ancorato al furgone. Impossibile per noi riuscire a lavorare con la gente che ci passa alle spalle e senza un punto di appoggio». Lo scontro sembra inevitabile. «Non capisco perché non abbiano sentito i sindacati – conclude Gandolfi –. Hanno deciso tutto da soli. Se continuano con questo atteggiamento il prossimo anno non ci saremo». Accanto a lui oltre 20 ambulanti, tutti con la multa in mano. Ma l’amministrazione ha una linea precisa. «Esistono delle regole che devono essere rispettate – dice l’assessore alla Sicurezza Ivana Russu –. Abbiamo deciso di mettere ordine all’interno delle bancarelle per dare maggiore dignità e decoro alla festa. I camion non possono stare sui marciapiedi, non si possono trasformare le strade in bivacchi. Ogni ambulante conosceva le regole. È stato spiegato tutto quello che potevano fare. Hanno scelto di ignorare le prescrizioni e ci hanno costretti a sanzionarli per occupazione di suolo pubblico. Non c’è una volontà punitiva, ma solo il rispetto della legge». La linea della fermezza è condivisa da tutti gli assessori. «Nella assegnazione è stato precisato per iscritto che i mezzi non dovevano sostare nell’area del mercatino – spiega Marco Vargiu –. Gli ambulanti hanno firmato l’accettazione e devono attenersi alle regole. È un contratto che deve essere rispettato. Abbiamo deciso di riqualificare dal punto di vista estetico la festa, i mezzi parcheggiati hanno un impatto degradante. C’è la pessima abitudine di alcuni di vivere dentro il mezzo. Di questo si sono lamentati anche gli abitanti di via Fausto Noce. Che minacciavano anche azioni legali. Anche per questo si è scelta una linea decisa. Non torneremo indietro. E terremo conto anche di queste azioni nella graduatoria del prossimo anno». La polemica impazza, ma ci sono due certezze. I furgoni resteranno, le multe pure.

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