La Nuova Sardegna

Olbia

Qatar, in Consiglio il piano che non c’è

di Serena Lullia
Qatar, in Consiglio il piano che non c’è

Arzachena, il master plan della Costa Smeralda 2 è solo una ipotesi. E spunta un aumento di metri cubi per gli hotel storici

23 maggio 2013
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INVIATO AD ARZACHENA. Davanti al pubblico del Consiglio-evento sul Qatar non si materializza nessun master plan sulla Costa Smeralda 2. Alle poche decine di cittadini in aula viene presentato quel poco che esiste sul piano da un miliardo di euro della Qatar Holding. Nessun progetto, ma un semplice studio di fattibilità. Che tradotto dal burocratese indica la relazione su che cosa la holding qatarina vorrebbe, e il condizionale è d’obbligo, realizzare. Una novità però c’è. Non riguarda però le nuove virtuali strutture della Costa Smeralda 2, ma gli hotel storici. Per il Pitrizza, il Romazzino, il Cervo e il Cala di Volpe è stata presentata alla Regione la richiesta di un ulteriore ampliamento del 10 per cento. Metri cubi da aggiungere al 25 per cento già ottenuto con l’accordo di programma firmato nel 2008, quando Porto Cervo era ancora nel portafoglio di Tom Barrack.

Chiarezza sui referenti del Qatar. È il capogruppo Efisio Onali a chiedere al sindaco e a Tonino Fadda, l’ingegnere alla guida del team che dovrà disegnare la Costa Smeralda 2, a fare chiarezza. «L’interlocutore è uno solo, il Qatar – spiega Alberto Ragnedda –. Tom Barrack ci è stato indicato dalla proprietà come consulente degli investimenti». Concetto ribadito da Fadda. «Mister Barrack è un advisor – sottolinea –. Il Qatar segue direttamente e con interesse l’evoluzione della partita Costa Smeralda. L’ipotesi che abbiamo presentato non è stata formulata dai consulenti, non è una relazione su cui la proprietà si limita a mettere il timbro. C’è un processo lungo, in cui il Qatar è coinvolto in prima persona».

Il piano. Fadda conferma tutto ciò che fino a oggi si conosce sul piano qatarino. Quattro nuovi hotel per potenziare con 515 nuove chiavi la striminzita offerta ricettiva di oggi, fatta di 414 camere e 4 spa. 150 mila nuovi metri cubi. C’è poi la riqualificazione di Porto Cervo. Via i cantieri navali sul mare, sì a parcheggi e servizi. «Un villaggio fantasma da completare e dotare di servizi tipici di un centro che vive tutto l’anno – dice Fadda –. Un borgo da pedonalizzare il più possibile prevedendo 970 posti auto sotterranei». Il quadro si completa con tre parchi e quasi un centinaio di ville.

Il sindaco. Ragnedda fa chiarezza sulla posizione del’amministrazione sull’ipotesi di piano presentata dalla Qatar holding. «La valutazione politica sullo studio di fattibilità comincia oggi – precisa il primo cittadino –. Il consiglio comunale è l’organo sovrano a cui spetta di decidere il futuro del territorio. Questa ipotesi di sviluppo deve essere inserita in un quadro strategico più ampio. Se non si segue questa strada c’è il rischio che la nuova Costa Smeralda sia estranea alla realtà arzachenese. Certo ribadiamo che non possiamo prescindere da alcune parole chiave come rispetto dell’ambiente, destagionalizzazione, sviluppo economico, ricadute sociali».

La precisazione. L’assessore all’Edilizia privata Gianni Baffigo puntualizza il tipo di interventi in corso. «Gli ampliamenti e le riqualificazioni in itinere discendono dalle licenze edilizie del passato. Noi non abbiamo rilasciato nessuna licenza. Nei nostri uffici al momento non c’è nessuna richiesta di un ulteriore aumento delle volumetrie del 10 per cento dei quattro hotel storici. Al Suap c’è solo il progetto della pista di go kart».

Le opposizioni. «Se sei punti su 10 di questa ipotesi di piano passano dal Suap non possiamo condividerlo», dice Onali. «Pensavamo si volesse portare avanti un piano strategico generale senza scorporare alcune cose, 10% per cento di nuove volumetrie, pista di go kart, gli stazzi – commenta il capogruppo del Pd Fabio Fresi –. Purtroppo non abbiamo un puc. Non vorremmo che così facendo il privato si sostituisse al pubblico».

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