La Nuova Sardegna

Olbia

Lavoro e tutela ambientale Ecco le richieste al Qatar

di Serena Lullia

Arzachena, il Consiglio vuole che la Costa Smeralda pensi di più all’occupazione Orecchioni: «Nel piano va inserito uno studio sulle ricadute economiche e sociali»

24 maggio 2013
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ARZACHENA. La Qatar holding dovrà fare i compiti a casa prima del prossimo incontro col Comune. La fase due del piano per la nuova Costa Smeralda dovrà prevedere uno studio dettagliato sulle ricadute sociali e occupazionali per Arzachena. A dare il compito a casa al gruppo che ha acquistato i 2mila 300 ettari Smeraldi è l'amministrazione di Alberto Ragnedda. «Mi sarei aspettato qualcosa di più dal piano nella relazione economica e sociale – dichiara il delegato all'Ambiente, Gianmario Orecchioni –. Mancano per esempio le cifre che ci indichino in modo preciso le ricadute sociali e occupazionali per Arzachena, quanti posti di lavoro verranno creati con questo intervento. Invitiamo pertanto la proprietà a presentare un elaborato specifico su questo tema». Invito accolto da Tonino Fadda, l'ingegnere che guida il tema incaricato dal Qatar di progettare la Costa Smeralda 2. «Per fare quel tipo di valutazioni è necessario che il piano abbia dei connotati precisi per poi poter passare alle simulazioni – dice Fadda –. Sarebbe poco serio da parte nostra esibire dati ora. Ma ci impegniamo a dare informazioni più precise. Un calcolo che già abbiamo fatto riguarda gli stipendi. Con l'aumento dei dipendenti legati ai 4 nuovi hotel calcoliamo un incremento di 41 milioni di euro».

Dal pubblico chiede più dettagli sui metri cubi Martino Luciano. «La relazione che ci è stata presentata è molto bella ma vorrei capire quanti nuovi volumi sono previsti e dove. Abbiamo esaurito i metri cubi. Chi è venuto in passato ha consumato tutto il territorio. Sbandierare i parchi per promuovere metri cubi è un operazione non proprio originale. Ben diverso è realizzare strutture in funzione del parco». Fadda parla di 150mila metri cubi per i 4 hotel. «Ma domande di questo tipo riguardano un piano che a oggi non c'è – precisa l'ingegnere –. Si tratta di un piano sobrio e non di una speculazione. Su 2mila 400 ettari avremo solo l'11,7 % di aree interessate da azioni di sviluppo. Ciò non significa che 280 ettari saranno ricoperti di cemento. Il fondo del Qatar è un investitore serio a cui interessa non il breve ma il lungo termine». Scettico sulla fattibilità del piano Costa Smeralda 2 il capogruppo di opposizione Efisio Onali. «Un libro dei sogni allo stato attuale – dice –. O il governatore Ugo Cappellacci cambia il ppr o si inserisce il piano nel puc, ma credo che 4 anni di attesa siano troppi». Secca la risposta dell'assessore ai Lavori Pubblici, Fabrizio Azara. «Non credo sia giusto che il piano della Costa Smeralda venga inserito nel calderone del puc. Se si intende aspettare il puc l'investitore scapperà. Credo sia serio dare risposte sulla base di una scaletta di priorità che toccherà al Consiglio indicare».

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