La Nuova Sardegna

Olbia

Consiglieri puntuali, prolissi e litigiosi

di Angelo Mavuli
Consiglieri puntuali, prolissi e litigiosi

I numeri dell’aula dal giugno 2010: 35 riunioni, 205 temi affrontati. Un record recente: 6 ore per parlare di due argomenti

25 maggio 2013
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TEMPIO. Prolisso, virtuoso, litigioso. Si potrebbe definire così il consiglio comunale tempiese nello scorrere i brogliacci delle sue riunioni,dal 18 giugno del 2010 (quando il sindaco Romeo Frediani giurò fedeltà alla Repubblica), al 16 maggio di quest’anno, quando un incontro con soli due punti all’esame, per esempio, ha richiesto quasi sei ore di interventi.

«Colpa della televisione - secondo alcuni stessi consiglieri -, che manda in diretta i lavori del massimo consesso cittadino e che spinge a cercare una visibilità che diversamente molti non avrebbero». Una lungaggine e una ridondanza che riguarda sia la maggioranza che le due minoranze. Una perdita di tempo che, oltretutto, non piace alla gente. Il secondo aggettivo che potrebbe ben definire il consiglio comunale è anche quello di “virtuoso”, inteso come partecipazione puntuale alle riunioni. E, in questo caso, i quaderni di appunti non riservano sotto questo aspetto brutte notizie.

I numeri. Dal 18 giugno del 2010 al 16 maggio di quest’anno sono stati convocati 35 consigli comunali e sono stati discussi circa 205 argomenti, senza tener conto delle interpellanze e interrogazioni. Tanto attese da una parte, quanto temute, vituperate ed osteggiate dall’altra.

La puntualità, La sorpresa più piacevole, in tempi di antipolitica, arriva dalla presenza puntuale dei consiglieri. A parte il recente caso di un consigliere comunale,(ormai dimessosi), assente giustificato per motivi di lavoro secondo il suo gruppo (Alternativa per Tempio) e assente cronico secondo altri gruppi politici, gli altri hanno sempre presenziato. Puntuali i consiglieri della maggioranza, sempre ligi al dovere, un po’ meno tre consiglieri delle due minoranze, che risultano ( solo alcune volte) totalmente assenti, ma troppe volte, per la verità, lontani dai lavori prima che gli stessi avessero termine.

Liti in aula. Litigioso: il termine potrebbe sembrare improprio di fronte a diverse delibere approvate all’unanimità. Diventa però pertinente se si vanno a leggere i verbali dove si scopre che si ribatte, colpo su colpo, da una parte e dall’altra, sino ad arrivare anche chiedere e ottenere la “prova Tv”. La cosa ancora più curiosa però è che alla fine i due consiglieri contendenti sono rimasti ognuno del proprio parere. Come dire: “tu hai ragione ma io non ho torto”.

I cambiamenti. La litigiosità infine è dimostrata dal cambio della geografia politica all’interno della coalizione che, in tre anni, ha visto il cambio di tre assessori e la nascita di altri due gruppi. Uno misto con un solo consigliere. L’altro con tre consiglieri, costola del Pd, nato per ammissione del suo capogruppo, “a causa della radicale inattività del gruppo Pd, divenuta ormai insostenibile.

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