La Nuova Sardegna

Olbia

BUDDUSÒ

Apre l’auditorium comunale

Apre l’auditorium comunale

Dopo 5 anni di attesa la struttura è stata recuperata e sistemata

04 giugno 2013
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L’auditorium comunale, a cinque anni dalla sua realizzazione, è finalmente e definitivamente a disposizione della comunità buddusoina e il prossimo 16 giugno verrà inaugurato.

La struttura di circa 300 mq, con una capienza di oltre 200 posti a sedere, è ubicata nel quartiere S'Olvale, zona alta del centro abitato di Buddusò, su un'area di proprietà del Comune adiacente a “Monte Passizzu”, ed è stata realizzata dal "Consorzio Sviluppo Civile"che ha sede a Bono, del quale il Comune di Buddusò fa parte sin dalla sua costituzione. L’intervento finanziato dal ministero dell'Interno fa parte di un progetto pilota del programma operativo "Sicurezza per lo sviluppo civile nel mezzogiorno d’Italia", atto a promuovere la diffusione della cultura della legalità nel territorio. L’opera e stata realizzata in tre distinti appalti che hanno comportato una spesa complessiva di oltre 800 mila Euro. La struttura era stata ultimata e consegnata al Comune già nel 2008, ma è rimasta inutilizzata e chiusa a causa del mancato allacciamento dei servizi alle reti pubbliche che ne avevano precluso la fruibilità. In questi cinque anni il fabbricato è stato oggetto di diversi atti vandalici che hanno determinato numerosi danni compromettendone l’utilizzo. Ora la struttura è stata definitivamente recuperata grazie a un intervento del Comune che ha completato i servizi adeguandola anche alle nuove norme di sicurezza e inserendo un sistema antintrusione e di video sorveglianza. L’impresa Edilquattro di Buddusò, affidataria dei lavori, ha consegnato le chiavi dell’auditorium al sindaco Giovanni Antonio Satta che a sua volta ha fissato la data dell’inaugurazione per domenica 16 giugno alle 18,30.

«La sua apertura - dice Satta - faceva parte del nostro programma elettorale. Ne faremo un punto d’incontro per la realizzazione di diverse attività culturali tutte finalizzate alla predisposizione dei nostri giovani ad una “riconciliazione” con le istituzioni e soprattutto con la scuola, al fine di promuovere la diffusione della cultura della legalità nel territorio, favorendo la conoscenza di norme e leggi che rendono la comunità pacifica e ben organizzata». (g.pu.)

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