La Nuova Sardegna

Olbia

Nessuna offerta per i terreni di Portisco

di Luca Rojch
Nessuna offerta per i terreni di Portisco

Va deserta l’asta per la vendita delle due aree. Ma resta l’interesse sulla Marina degli investitori arabi in visita in Gallura

04 giugno 2013
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OLBIA. Poveri milionari. La crisi ha svuotato anche le munifiche tasche dei nababbi che ora prima di lanciarsi in offerte stellari devono soppesare gli effetti sui loro bilanci. Travolti dalla crisi, da prezzi a troppi zeri in tempi di bolletta globale, anche i ricchi risparmiano. Sarà per questo che l’asta per i terreni accanto alla marina di Portisco è andata deserta. Neanche un offerta per i due lotti, in totale 20mila metri quadri, messi in vendita da Invitalia, il braccio operativo della holding Italia Navigando, che controlla la Marina di Portisco. Per mettere le mani su i due lotti servivano almeno 3 milioni di euro, un prezzo goloso che avrebbe dovuto scatenare gli appetiti degli imprenditori a 5 stelle. Mettere le mani su quei terreni significava diventare vicini di casa dell’emiro del Qatar, che ha messo nel suo portafoglio l’impero della Costa Smeralda. E il lembo d’Arabia in Gallura inizia proprio accanto a Portisco. Ma la crisi divora certezze, e anche gli affari sembrano non far sussultare i cuori degli investitori. L’asta è andata deserta. Neanche un centesimo per le due aree che potevano essere acquistate anche non in blocco. La prima, da quasi 5mila metri quadri, si può portare a casa con 2 milioni e mezzo di euro. Il secondo lotto è da 14mila metri quadri e viene solo, si fa per dire 500 mila euro. Ma nessuno si è presentato, il termine scadeva il 31 maggio. La Marina ora cerca di capire cosa fare. Anche perché intorno alla vendita delle aree è scoppiato un caso politico. I parlamentari del Pd, primo firmatario Silvio Lai, hanno presentato una interrogazione in parlamento al Ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato. Nel testo si chiede di verificare perché si sia deciso di vendere un asset che solo sei mesi fa la società aveva escluso di mettere sul mercato. Lai mette anche in evidenza come dalla scelta siano stati esclusi gli enti locali, la Regione e il sistema delle imprese impegnate nel settore della nautica e della portualità. Ma Portisco sembra essere diventato l’oggetto del desiderio di molti. Anche i nuovi investitori che arrivano dagli Emirati Arabi sembrano concentrare le loro attenzioni proprio su Portisco. La missione degli investitori alla ricerca di un pezzo di Gallura da conquistare si è svolta sottotraccia. Un viaggio quasi top secret che è servito per dare una prima occhiata ai gioielli da fare propri. L’incontro ufficiale con il sindaco Gianni Giovannelli è stato rinviato. Il primo cittadino resta molto abbottonato, ma conferma che la task force che arriva da Dubai ha preso i primi contatti con l’amministrazione e ha fatto diversi sopralluoghi nel territorio. «Non ci sono stati incontri ufficiali – dice il sindaco –, mi è stato rappresentato il loro interesse a investire nel nostro territorio. Aspetto richieste ufficiali e un incontro formale per comprendere se esista un piano di investimento e quale natura abbia». È ancora presto per affermare che la Gallura sia diventata una nuova provincia araba. Ma l’attenzione del gruppo di investitori è concentrata sulla zona di Portisco, non solo il porto, ma anche tutto quello che c’è intorno. L’acquisto della Marina non sembra essere semplicissimo. La proprietà, la società è controllata da Italia Navigando holding di Stato, ha ribadito in modo fermo e più volte che lo scalo non è in vendita. Gli investitori, dalle indiscrezioni che trapelano, hanno a lungo girato per la Gallura alla ricerca di ville e hotel da acquistare. Una prima presa di contatto che nelle prossime settimane potrebbe trasformarsi in qualcosa di più concreto. L’amministrazione attende contatti ufficiali e più concreti. Proposte organiche da parte degli investitori prima di sedersi davanti a qualsiasi tavolo.

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