La Nuova Sardegna

Olbia

Dopo l’attentato è allarme sicurezza

di Luca Rojch
Dopo l’attentato è allarme sicurezza

I carabinieri cercano elementi per risalire ai responsabili dell’assalto alla villetta, ma ora in città ritorna la paura

10 giugno 2013
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Si parte dai resti del rogo. I carabinieri cercano di fare luce sull’atto intimidatorio che ha danneggiato la villa di Franco Picciaredda, avvocato di 65 anni, nato in città, ma residente a Roma. I militari cercano qualche traccia tra i resti del raid che ha danneggiato la casa del legale, alla periferia della città, sulla Olbia-Arzachena. Non ci sono testimoni, la casa di campagna è isolata, ma intorno ci sono alcuni bed&breakfast e altre case. L’accesso per la villa è su una delle strade più trafficate della Gallura. Ma per ora nessuno ha visto nulla. E le indagini si fanno complicate. Si scava tra i possibili moventi all’origine dell’atto intimidatorio. L’avvocato Picciaredda è un uomo senza ombre nella sua attività professionale e nel privato.

I carabinieri mantengono il più stretto riserbo. Nessun passo in avanti ufficiale nelle indagini. Si continua a lavorare per capire se esista qualche legame tra l’attentato e l’esposto che l’avvocato aveva fatto qualche anno fa. La sua denuncia aveva contribuito a far partire l’inchiesta che ha messo sotto sequestro un’area di 60 ettari a Patron di Corru, vicino alla sua villa, in cui sono sorte oltre 30 ville, alcune con piscina e giardino. Case coloniche di lusso che per la Procura di Tempio fanno parte di una lottizzazione abusiva. Nei terreni destinati a colture agricole è nato un complesso residenziale.

In città riesplode la paura. In meno di una settimana due attentati fanno riemergere l’allarme sicurezza. Il primo atto intimidatorio è stato portato a termine contro il negozio Dimensione tuning, in via Gramsci, una traversa di viale Aldo Moro. Ignoti hanno messo una bomba davanti a una delle vetrine del locale. L’esplosione, poco prima delle 23, ha danneggiato in modo lieve il negozio, ma il gesto è suonato come un campanello di allarme. L’attentato ha suscitato clamore anche perché la strada centralissima è molto trafficata. Meno di una settimana dopo c’è stato l’assalto alla villa di Piccaredda.

E solo un mese fa un altro attentato ha scosso la città. Davanti a casa di Tore Bigi, uno dei re della mitilicoltura in città, nella zona periferica di via della Ferula, ignoti hanno fatto esplodere un ordigno a basso potenziale. Danni limitati, anche perché la bomba è stata sistemata accanto al cancello di ingresso.

Anche in quel caso le indagini non hanno portato a risultati immediati. Segnali di un ritorno a un clima di paura, fatto di bombe e attentati. Una tensione che sembrava essere stata superata. Le forze dell’ordine cercano di trovare una rapida soluzione agli atti intimidatori che si sono ripetuti in queste settimane, ma gli organici rimangono ristretti. Anche l’apertura del nuovo commissariato non coinciderà con un aumento degli agenti. La questura, chiesta con forza dal territorio, rimane un sogno. E le forze dell’ordine dovranno continuare la loro attività con gli organici ridotti, in un territorio che nei mesi estivi ha un boom di presenze.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative