La Nuova Sardegna

Olbia

Riecco il ponte dei sospiri: tra la gente torna il sorriso

di Antonello Palmas
Riecco il ponte dei sospiri: tra la gente torna il sorriso

La conclusione dei lavori sul Padrongianus riavvicina la borgata al centro città Termina una stagione senza affari, con la ripresa del traffico rinasce la speranza

16 giugno 2013
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OLBIA. Il ponte della speranza è stato riaperto nei tempi promessi, il rio Padrongianus non è più una barriera invalicabile tra la frazione e mamma Olbia e a Murta Maria la soddisfazione è palpabile tra la gente e gli operatori commerciali. Sono rimasti tagliati fuori per quasi un anno, nel quale so no stati costretti a rinunciare al flusso garantito da quella esile bretella di collegamento con il centro i cui lavori di ristrutturazione facevano sentire la frazione come un enclave di fatto irraggiungibile. Ora è il momento della speranza per un’estate diversa e per Murta Maria, un migliaio di voti, e cioè circa 1200 residenti, che in estate come minimo raddoppiano, è il momento del sorriso.

Baciata dalla natura, Murta Maria ha una storia di nodo strategico per i commerci via mare, in epoche passate fu colonizzata da famiglie provenienti dal Logudoro e dal Nuorese le quali si unirono ai gruppi galluresi. Questa annata da esiliati cominciata lo scorso agosto dopo il rinvio deciso (con qualche rischio, legato alle piene del fiume che per tre volte hanno messo in crisi la ditta appaltatrice Angius) da parte del Comune, non l’ha piegata, ma certo non è stata semplice da affrontare.

Tagliati fuori. Isabella Vincentelli, del bar ristorante La Pergola: «Siamo contenti, questo anno senza il ponte è stato davvero molto dispendioso, andando e tornando due volte al giorno percorrevamo un centinaio di chilometri. Qui mancano diversi servizi (scuole, poste, uffici comunali e tanto altro) e non potere avere un collegamento veloce con il centro ci ha penalizzato parecchio. Tanta gente che ha la casa qui aspettava solo l'apertura del ponte per ritornare nella frazione, in tutti questi mesi non si è fatta vedere. E infatti già in questi giorni c’è più movimento». «Ancora il vero cambiamento non si vede per davvero – dice Davide Mariano, di Nautica Mariano – ma siamo sicuri che sarà tutta un'altra cosa e comunque il traffico è già aumentato». Spiega Cristina Gattu, Panificio Lu Tricu: «È la clientela di Olbia quella che è venuta a mancare in questo interminabile periodo. Pauroso: chi aveva casa qui non si faceva più vedere. Molti ci rinunciavano». Penalizzati anche i giovani che magari si spostavano in motorino.

Non di solo ponte. «Olbia è di nuovo a un passo, finalmente perché non è Porto San Paolo il nostro riferimento naturale – dice Antonello Pinna, artigiano nell’edilizia –. Era ora, siamo contentissimi. Ora ci sarebbe da compiere qualche ulteriore passo: noi che viviamo di turismo, vediamo una frazione che anche nella via centrale non ha i marciapiede in parecchi punti. Così (a parte il decoro e l'immagine) non si può passeggiare, raggiungere comodamente un negozio. E poi le fermate dei bus senza pensiline: ogni volta che piove, ma anche quando picchia il sole, vedi gruppi di persone, spesso anziani, che cercano riparo da qualche parte in attesa del mezzo pubblico, magari chiedendo ospitalità agli esercizi commerciali».

«Rivogliamo le spiagge». Inoltre ci sono una serie di problemi legati alla rete idrica inadeguata che Abbanoa non sistema, con perdite che costringono a riaprire le strade in continuazione. Quindi la questione degli accessi al mare: «L'acquisto nella zona di Capo Ceraso da parte di Berlusconi – dice Pinna – ha provocato la chiusura dei passaggi con monticelli di terra. Quando successe a Li Cuncheddi reagimmo con un'azione di forza, riaprendoci l'accesso, e non vorremmo essere costretti a rifarlo». Gli accessi al mare devono essere liberi – ricorda Miuccio Demontis, presidente dell’associazione di quartiere: si puà solo recintare il terreno lasciando libero il passaggio. Invito la polizia locale a verificare questa situazione e intervenire, se ci tolgono anche il mare diventiamo una frazione montana» E ora che il traffico è ripreso – spiega – sono riprese anche le corse delle auto: «Anche su questo fronte occorre maggiore attenzione. Questa giunta sta lavorando bene e recepisce». Su questo punto è in linea con Benedetto Fois, presidente del comitato, che dice. «Siamo contenti dell'impegno dell'amministrazione che pure si scontra con il patto di stabilità, c'è un delegato attivo (è la nipote Monica Fois, ndc) e avverto segnali tangibili».

Sarà l’anno più bello. Ma è soprattutto il discorso del ponte riaperto a tenere banco: «Siamo contentissimi - dice Giovanna Ghera, titolare del ristorante Murta Maria, attivo da 30 anni – , anche per il mercatino del mercoledì che porta parecchio movimento e si sono già visti segnali positivi. Non dovremo più sostenere spese folli per spostarci. Sono andata e tornata dal centro di Olbia dopo aver sbrigato alcune faccende nel giro di un'ora: prima era impossibile. Quelli trascorso è stato l'anno più brutto, certo anche per la crisi. Ma quello che inizia sarà di certo il più bello».

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