Non c’erano vincoli, rudere abbattuto dopo 25 anni di attesa
Calangianus, la scoperta dell’amministrazione Loddo: «Colpa di un errore di attribuzione dei fogli mappali»
CALANGIANUS. Sono serviti venticinque anni per porre la parola fine a uno scempio che interessava uno dei luoghi monumentali più antichi e belli della storia del paese: la piazzetta di Sant'Anna, un’area di grande importanza storica e monumentale il cui nome è dato dalla presenza di un’antica chiesetta del 600, storpiata dalla presenza di macerie di un antico fabbricato fatiscente.
Da venerdì, il rudere è stato abbattuto dal Comune. Per un errore di attribuzione di fogli mappali non si poteva abbattere. «L'interpretazione sbagliata di un vincolo ministeriale risalente agli anni '80 e le posizioni rigide assunte dalla sovrintendenza - commenta il sindaco Loddo - hanno, finora, impedito qualsiasi intervento volto alla sistemazione della zona interessata che con le sue macerie deturpa l'amenità del luogo, oltre che essere la stessa ricettacolo di animali, spazzatura e topi». Il sindaco continua e spiega meglio: «La rilettura dei documenti, grazie anche al contributo del tecnico incaricato, ha consentito all'amministrazione di fare una scoperta sensazionale: l'area interessata dal vincolo non risulta quella che doveva essere sottoposta a bonifica ma una adiacente». Detto, fatto: con un'ordinanza del 13 agosto il sindaco dispone l'immediato sgombero delle macerie e la pulizia del luogo, incontrando con questo anche il favore dei proprietari che finora hanno visto svanire ogni loro tentativo di sistemazione. Venerdì, quindi, si sono accesi i motori delle ruspe e si è posta la parola fine a una vicenda dove gli atti delle amministrazioni precedenti e quelli della soprintendenza appaiono come un rincorrersi in un rimbalzo di responsabilità.
«Ora, che a posteriori - chiude Loddo - è bastata la semplice rilettura delle ordinanze e dei decreti per capire che si stava prendendo un grosso abbaglio si rimane con l'amaro in bocca per tutto il tempo e il disagio ai cittadini. Serva da riflessione anche per la soprintendenza che ha il compito e la funzione di guidare le amministrazioni verso uno sviluppo coordinato con lo scopo di tutelare i beni storici e ambientali e non quello di tutelare le macerie».
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