La Nuova Sardegna

Olbia

Non c’erano vincoli, rudere abbattuto dopo 25 anni di attesa

di Sebastiano Depperu
Non c’erano vincoli, rudere abbattuto dopo 25 anni di attesa

Calangianus, la scoperta dell’amministrazione Loddo: «Colpa di un errore di attribuzione dei fogli mappali»

18 agosto 2013
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CALANGIANUS. Sono serviti venticinque anni per porre la parola fine a uno scempio che interessava uno dei luoghi monumentali più antichi e belli della storia del paese: la piazzetta di Sant'Anna, un’area di grande importanza storica e monumentale il cui nome è dato dalla presenza di un’antica chiesetta del 600, storpiata dalla presenza di macerie di un antico fabbricato fatiscente.

Da venerdì, il rudere è stato abbattuto dal Comune. Per un errore di attribuzione di fogli mappali non si poteva abbattere. «L'interpretazione sbagliata di un vincolo ministeriale risalente agli anni '80 e le posizioni rigide assunte dalla sovrintendenza - commenta il sindaco Loddo - hanno, finora, impedito qualsiasi intervento volto alla sistemazione della zona interessata che con le sue macerie deturpa l'amenità del luogo, oltre che essere la stessa ricettacolo di animali, spazzatura e topi». Il sindaco continua e spiega meglio: «La rilettura dei documenti, grazie anche al contributo del tecnico incaricato, ha consentito all'amministrazione di fare una scoperta sensazionale: l'area interessata dal vincolo non risulta quella che doveva essere sottoposta a bonifica ma una adiacente». Detto, fatto: con un'ordinanza del 13 agosto il sindaco dispone l'immediato sgombero delle macerie e la pulizia del luogo, incontrando con questo anche il favore dei proprietari che finora hanno visto svanire ogni loro tentativo di sistemazione. Venerdì, quindi, si sono accesi i motori delle ruspe e si è posta la parola fine a una vicenda dove gli atti delle amministrazioni precedenti e quelli della soprintendenza appaiono come un rincorrersi in un rimbalzo di responsabilità.

«Ora, che a posteriori - chiude Loddo - è bastata la semplice rilettura delle ordinanze e dei decreti per capire che si stava prendendo un grosso abbaglio si rimane con l'amaro in bocca per tutto il tempo e il disagio ai cittadini. Serva da riflessione anche per la soprintendenza che ha il compito e la funzione di guidare le amministrazioni verso uno sviluppo coordinato con lo scopo di tutelare i beni storici e ambientali e non quello di tutelare le macerie».

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