La Nuova Sardegna

Olbia

Ceduto l’Ufficio turistico esplodono le polemiche

di Angelo Mavuli
Ceduto l’Ufficio turistico esplodono le polemiche

Prende posizione Luigi Agus, dell’Istituto di studi e ricerche “Giulio Cossu” «Illegittima la procedura di concessione del Comune alle agenzie di viaggio»

29 agosto 2013
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TEMPIO. La concessione in comodato d’uso, da parte del Comune, dell’ufficio turistico di piazza Mercato ad una associazione temporanea d’impresa (costituita da tre agenzie di viaggi tempiesi, la Sarpao Viaggi, la Quid Tour e la Giua Viaggi), sta suscitando non poche polemiche. Sia per il momento in cui è stata data, il 25 luglio, praticamente a stagione turistica ormai quasi conclusa, sia per il modo in cui la stessa è stata messa in essere. Ad accendere le discussioni più accese sull’argomento è stato con un comunicato, molto duro, Luigi Agus, presidente dell’Istituto di studi, ricerche e formazione “Giulio Cossu” che ha annunciato per i prossimi giorni un ricorso all’Autorità di contratti e appalti “per manifesta illegittimità della procedura”.

«In merito alla decisione - Agus -, l’Istituto esprime il proprio disappunto nei confronti dell’amministrazione comunale per non aver rispettato i princìpi, (più volte sanciti dalla Comunità Europea e dall’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture), di trasparenza, parità di trattamento e non discriminazione. Princìpi - prosegue Agus -, che si traducono innanzitutto in una corretta e puntuale informazione del mercato sulle condizioni di una gara». Luigi Agus, che chiarisce in apertura di non avere nulla contro i titolari delle agenzie di viaggio, “della cui professionalità non si dubita affatto”, protesta invece vivacemente per i metodi usati dall’amministrazione comunale. «In questa sede - scrive ancora -, non si vuole entrare nel merito delle clausole (che prevedono fra l’altro l’esborso da parte del Comune di 7.700 euro, quale rimborso per gli operatori), quanto piuttosto sulla mancata trasparenza (tanto decantata) dell’amministrazione tempiese nella procedura di affidamento. Al punto tale che l’amministrazione, non solo non ha provveduto a fare una manifestazione di interesse preventiva, ma ha trasformato, impunemente, con il suo atto, un luogo pubblico in un esercizio commerciale privato a scopo di lucro per aziende private». La discussione è solo all’inizio.

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