La Nuova Sardegna

Olbia

Immobili da vendere, è scontro in aula

di Luca Rojch
Immobili da vendere, è scontro in aula

Scintille tra Nizzi e Careddu sui beni messi sul mercato dal Comune. Nella notte va avanti il dibattito per l’ok al bilancio

21 settembre 2013
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OLBIA. La stella rimane sempre lui. Settimo Nizzi è dotato di un potere detonante innato. È un cerino da polveriera che riesce a innescare la polemica.

Il consiglio comunale è riunito per approvare il Bilancio. Il punto è in coda all’ordine del giorno, roba per amanti delle maratone in notturna. E infatti il via libera alla sua approvazione va avanti ancora nel cuore della notte. Il Bilancio in sé non ha grande pathos, somiglia a una disperata operazione chirurgica in cui si cerca di tagliare polpa a uno scheletro. Il Comune è senza un centesimo e trovare ulteriori risparmi è un’impresa impossibile. Il documento finanziario ricalca nella sua versione spartana quello dello scorso anno. Ma a scaldare i cuori e gli animi è il banale piano delle alienazioni. Un documento che per legge deve realizzare ogni Comune. Dentro ci devono finire tutti i beni immobili che le amministrazioni vogliono vendere o affittare ai privati per fare cassa. Un documento che passa identico da una maggioranza all’altra da diversi anni, in una specie di copia e incolla amministrativo. E basta scorrere i gioielli per capire lo scarso appeal. Tra i beni da vendere l’ex ostello della gioventù, che nessuno vuole, le case minime di via Roma, e un’area dell’ex consorzio agrario in via Genova. Tra i beni da valorizzare l’Expo, l’ex mattatoio, i parcheggi di piazza Mercato e l’anfiteatro Michelucci. Il consigliere Tonino Pizzadili chiede un approfondimento del testo. Nizzi si dimentica che quasi tutto quello che è dentro la vetrina virtuale dei beni da vendere del Comune lo aveva messo la sua maggioranza. Parte all’attacco. «Sono rimasto sconvolto nel leggere il piano delle valorizzazioni – accusa –. Non c’è un riferimento a quello che si può fare. L’ostello della gioventù lo compra un marziano. E mi chiedo chi prende in gestione i parcheggi di piazza Mercato? Sull’ex mattatoio avevate parlato di investimenti, ma non vedo nulla. Ho sentito che volete farlo ristrutturare a un privato in cambio degli oneri da pagare per una lottizzazione. Secondo me non si può fare». La stoccata finale Nizzi la riserva per le case popolari che si trovano dietro l’ex tribunale. «Siete sicuri – afferma – che si possono vendere le Case minime? Hanno tutte le carte in regola?». L’ex sindaco sembra lasciare intendere che non sia possibile.

L’assessore all’Urbanistica Carlo Careddu non si scompone. «Consigliere Nizzi se sa qualcosa che io non so la invito a dirla – spiega –. Sa, noi abbiamo accolto in toto il lavoro che gli uffici avevano fatto con la precedente giunta, in cui lei era in maggioranza, che aveva già messo sul mercato le Case minime. Già forse lei non ricorda, ma eravate stati voi a metterle tra i beni in vendita. Ora verificheremo, se esiste una impossibilità lo accetteremo». Ma Careddu ribatte punto su punto. «Sull’ex mattatoio c’è un progetto che tutti conoscono, anche perché è stato votato dal consiglio. C’è un accordo con un privato, la For you estate, che realizza la lottizzazione in zona aeroporto. Abbiamo ottenuto che al posto del pagamento di una parte della Bucalossi la società recuperi l’ex mattatoio. Diventerà un centro dedicato all’arte, alla musica, alla cultura. La società dovrà realizzare anche un parco pubblico a Poltu Cuadu. La legittimità di tutte queste operazioni è stata verificata e certificata dai dirigenti e dal nostro ufficio legale». Anche il sindaco Gianni Giovannelli difende la scelta fatta dal Comune. «Tentiamo in un periodo molto difficile di preservare il patrimonio del Comune anche con scelte innovative come il bando per l’affidamento del Michelucci».

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