La Nuova Sardegna

Olbia

Limbara, due giovani e un progetto

di Angelo Mavuli
Limbara, due giovani e un progetto

Una biologa e un naturalista accolgono le richieste del Comune e propongono le loro strategie per la valorizzazione

15 ottobre 2013
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TEMPIO. Un progetto, il primo del genere, elaborato per il Limbara da una biologa e da un naturalista entrambi di Tempio, potrebbe rivelarsi la mossa vincente per la valorizzazione della montagna dal punto di vista ambientale, naturalistico ed economico.

Gli autori sono Barbara Canu, biologa, e Alessandro Ruggero, naturalista. «Il progetto - racconta Ruggero, che lavora nel laboratorio analisi di un grosso sugherificio gallurese ( la Canu lavora invece in una libreria) -, nasce casualmente da una richiesta di Antonio Addis, assessore comunale all’ambiente, all’indomani di un convegno sul Limbara, organizzato ad inizio estate, dai fidali della classe 68».

Il progetto di Canu e Ruggero (quest’ultimo è considerato da tutti come uno dei più preparati conoscitori del Limbara) e che “studiava la montagna sin da bambino”, come lui stesso dice, consta di tre parti. Le prime due dedicate specificatamente alla montagna, la terza alla aree verdi della città. La prima parte prende in esame le pesantissime criticità ambientali che strangolano il Limbara, la seconda invece fa la descrizione dei luoghi con tabelle geografiche e schede sulla flora, sui funghi, sulla vegetazione, sulla fauna, e sull’escursionismo che sulla montagna gallurese può essere praticato.

Fra le criticità di tipo ambientale elencate dai due ricercatori vi è l’ex Base americana, «da radere totalmente al suolo - afferma Ruggero -, senza inseguire la realizzazione di sogni, impossibili da gestire e destinati, se malauguratamente realizzati, al sicuro fallimento economico e turistico».

Le altre criticità del Limbara, sempre di tipo ambientale, sono costituite dal proliferare selvaggio delle antenne televisive, («sfuggite al controllo dell’amministrazione e i cui gestori, nessuno escluso, agiscono in totale anarchia»), dai diserbanti irrorati dall’Anas in quantità industriale sulla Tempio-Oschiri e infine «ultima, ma prima per importanza - prosegue Ruggero -, dalla mancanza di conoscenza della montagna che ha portato da sempre ad una errata gestione del territorio».

Di sicuro interesse nel progetto la descrizione e la guida di cinque splendidi itinerari, realizzati dall’Ente Foreste, che da soli meriterebbero una visita sulla montagna. Il progetto verrà inserito in una apposita sezione del sito ufficiale del Comune.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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