La Nuova Sardegna

Olbia

Biancareddu: Limbara, è tempo di osare

di Angelo Mavuli
Biancareddu: Limbara, è tempo di osare

L’assessore regionale al convegno del comitato “Essere cittadini”: «Si realizzino servizi, rifugi e strutture per il commercio»

20 ottobre 2013
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TEMPIO. «Sulla valorizzazione del Limbara, non è mai esistita una programmazione. Occorre assolutamente cambiare rotta, se non vogliamo trovarci, fra qualche tempo, in un altro convegno, a glorificare una montagna di cui non sappiamo cosa farcene».

E’ un passaggio dell’intervento di Andrea Biancareddu, assessore regionale all’Ambiente che ha chiuso coi botti il convegno, “Limbara uno sviluppo (im)possibile”, organizzato dal Comitato civico “Essere cittadini”. Un intervento, per sua stessa definizione, “a gamba tesa”, che ha spiazzato soprattutto gli amministratori comunali, abituati a centellinare le parole e destinato a future polemiche.

«Come al solito - continua Biancareddu -, mi sono trovato in un convegno (splendidamente organizzato dal Comitato) dove, però, nessuno ha avuto il coraggio di fare, per così dire, proposte “indecenti.” Proposte che sono sulla bocca di tutti e che il territorio aspetta da tempo». Andrea Biancareddu, che in apertura ha citato Gabriele D’annunzio con il suo “Memento audere semper”, come dire, “abbi sempre coraggio”, ha picchiato duro sin dall’inizio. «Si è parlato di una montagna molto bella, ricca di flora, fauna e specie arboree molto rare. Si è accennato anche a potenzialità turistiche. Nessuno però ha avuto il coraggio oggi di far notare che sul Limbara non esiste un gabinetto e che chiunque abbia necessità fisiologiche deve arrangiarsi. Albe e tramonti, panorami infiniti e lucertole che si crogiolano al sole, non bastano da soli a richiamare i turisti». Ed eccola, allora, la ricetta di Andrea Biancareddu per il Limbara. «L’Europa, dice, non vieta di costruire sui Sic rifugi e servizi, strutture commerciali e artigianali che pubblicizzino e vendano i prodotti della nostra terra. Che queste cose, quindi si facciano anche sul Limbara. Senza ostracismi e senza paure. A viso aperto, fidandosi degli enti e degli strumenti di controllo che, grazie a Dio, esistono sia a livello comunale che regionale».

Andrea Biancareddu, che afferma di non essere d’accordo sul nome del suo assessorato quando viene definito “alla difesa” dell’Ambiente, torna a un tema a lui caro “Il creato a disposizione dell’uomo e non viceversa. Recentemente - racconta Biancareddu -, il vescovo Sebastiano Sanguinetti, nella sua omelia per Sant’Isidoro, riferendosi all’ambiente, ha detto che “vanno bene gli ambientalisti, gli animalisti e gli “Isti” vari. Ma all’uomo chi ci pensa?” Ecco questa è la filosofia che dovrebbe accompagnarci nelle decisioni sul Limbara. In caso contrario quell’impossibile del convegno che potrebbe trasformarsi in “possibile” credo rimarrà “impossibile” ancora per lungo tempo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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