La Nuova Sardegna

Olbia

Causano un danno: stipendio decurtato

di Sebastiano Depperu
Causano un danno: stipendio decurtato

Tre operai del Comune di Sant’Antonio rompono il vetro di un’auto mentre lavorano, dovranno rimborsare il proprietario

23 ottobre 2013
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SANT’ANTONIO DI GALLURA. «Mio marito guadagna 450 euro al mese con i lavori socialmente utili del Comune di Sant'Antonio, ma il prossimo mese gli verranno decurtate 160 euro. Sono disperata, questa è la nostra unica fonte di sostentamento». È il grido di disperazione di una donna del paese che spiega anche il perché sia preoccupata e come mai questa cifra deve essere scalata dallo stipendio del marito.

«Questa somma verrà detratta dagli stipendi dei tre operai che si occupano del verde pubblico. Uno di loro, non mio marito, mentre tagliava l'erba nel giardino delle scuole elementari ha rotto involontariamente il parabrezza posteriore di un'auto parcheggiata nelle vicinanze: una pietra è volata via mentre usava il motorino per tagliare l'erba. Così si è rotto il vetro. Mio marito e l'altro collega in quel momento non c'erano, erano nel cortile delle scuole medie, poco distanti. Ma devono pagare in tre quel vetro che costa circa 600 euro».

La donna racconta che la decisione le è stata comunicata dall'assistente sociale del comune di Sant'Antonio. «Già quello che guadagna in questo momento mio marito è poco. Sono 4 ore di lavoro. Se mi tolgono quei 160 euro io il prossimo mese non mangio proprio. Siamo in cinque a casa, noi due più tre figli. Trovo vergognoso tutto questo e sono preoccupata. Se non avessimo bisogno, mio marito non avrebbe accettato quel lavoro. In questo momento, è quanto di meglio abbia potuto trovare e, di questo, siamo grati a chi gli ha dato la possibilità di lavorare. Non trovo giusto, però, che debbano pagare tutti per gli errori di uno».

Le preoccupazioni della donna vanno oltre le riflessioni di carattere morale. È la regola di chi ha bisogno, quella di tirar fuori i denti per la sopravvivenza. Sul finale, fa l'appello ai Servizi Sociali del Comune: «Trovate una soluzione. Non toglieteci quei soldi. Il Comune, in qualche modo, potrà intervenire, sia per noi che per gli altri due lavoratori. Se ci togliete quelle 160 euro è come se ci state togliendo il pane di bocca. Pensateci bene».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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