La Nuova Sardegna

Olbia

Comitati uniti contro la discarica rifiuti

di Alessandro Pirina
Comitati uniti contro la discarica rifiuti

Il coordinamento dei quartieri rompe gli indugi: «Bisogna trovare un’altra sede: lo chiediamo ormai da sette anni»

19 novembre 2013
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. La telenovela della discarica non conosce fine. Una trama fitta di annunci e retromarce che ormai non sembrano più destare scalpore. A Murta Maria, però, la popolazione è stanca di subire questa presenza indesiderata. Da 7 anni chiede a gran voce la chiusura di Spiritu Santu, ma la mancata individuazione di un sito alternativo ha finora artorito solo deroghe su deroghe. Per la frazione una situazione insostenibile. A farsi portavoce del malcontento di Murta Maria non è, però, solo il suo comitato, ma tutti quelli della città, che, riuniti in un coordinamento, sono pronti a dare battaglia per trovare una soluzione. «Da anni si sarebbe dovuto provvedere individuando una nuova area in considerazione del fatto che l’attuale discarica consortile risulta ampiamente esaurita e saturata – attacca Fulvio D’Anna, a nome di tutti i comitati di quartiere e frazione di Olbia -. Le continue proroghe non risolvono il problema e permangono le gravissime difficoltà denunciate dai cittadini di Multa Maria. Ma la questione dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, l’individuazione di una soluzione della discarica di Su Spiritu Santu non è esclusivo problema degli abitanti di Multa Maria, ma riguarda tutti i cittadini di Olbia e i cittadini dei comuni consorziati. Sarà pertanto argomento di continuo dibattito e di continuo confronto con gli amministratori pubblici e con i responsabili istituzionali della questione in discussione». Il coordinamento dei comitati non si limita a denunciare la mancata dismissione di Spiritu Santu, ma va oltre e mette nero su bianco quella che è, a suo dire, la soluzione. «Lo smaltimento dei rifiuti passa attraverso una visione nuova e adeguata del problema – aggiunge D’Anna -. In particolare riteniamo fondamentale l’applicazione corretta della normativa comunitaria sul tema, realizzando un sistema di raccolta differenziata spinta ed efficace. I caposaldi della normativa comunitaria prevedono che la parola rifiuto venga cancellata per essere sostituito dalla parola risorsa ed escludono la possibilità e la necessità di creare nuove discariche e di inviare rifiuti in discarica. La differenziata spinta può raggiungere percentuali del 98%, pertanto in tale eventualità non servono discariche o inceneritori. In ogni caso è opportuno che si dia una risposta al problema del corretto smaltimento della frazione indifferenziata, trovando urgentemente una soluzione adeguata e corretta dal punto di vista economico e ambientale. E non penalizzante per nessuno. È opportuno che il tavolo tecnico dei sindaci interessati al problema si riunisca al più presto per decidere come aveva promesso, e non realizzato, l’ex presidente della provincia Olbia Tempio. Noi intendiamo attivarci per fare proposte attuative di politiche a tutti i livelli, compreso quello comunitario, capaci di affiancare e favorire una corretta visione del problema della trasformazione dei rifiuti in risorsa, certi che la soluzione passa attraverso una maggiore partecipazione dei cittadini così come prevede una corretta dialettica democratica. A tal fine il coordinamento si aspetta di poter incontrare l’assessore regionale all’Ambiente, Andrea Biancareddu, ultimamente esemplarmente disponibile nei confronti dell’associazione dei Comuni dell’Alta Gallura, per discutere e contagiare questa preoccupazione, drammatica e di urgenza inderogabile. Siamo stanchi di aspettare i rinvii continui delle decisioni che fino adesso non sono state prese, pertanto siamo decisi a rivolgerci agli organi istituzionali interessati, in particolar modo a far ricorso presso l’organo competente della Comunità Europea».

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative