La Nuova Sardegna

Olbia

Saldi anticipati, commercio in rivolta

di Angelo Mavuli
Saldi anticipati, commercio in rivolta

I negozianti contro il decreto dell’assessore Crisponi. L’assessore Addis: «Se non si corregge il tiro sarà un disastro»

11 dicembre 2013
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TEMPIO. A Tempio, nel comparto commerciale non siamo ai “Forconi” ma poco ci manca.

Ad arroventare la situazione del settore, in sofferenza ormai da lungo tempo, è arrivato, «quanto mai inopportuno e inutile«, dicono i commercianti, il decreto con il quale Luigi Crisponi,assessore regionale al Commercio ha anticipato al 6 dicembre i saldi di fine stagione nei negozi dei 60 comuni coinvolti nell’alluvione.

«Un decreto folle - aveva dichiarato nell’immediatezza dell’evento Patrizio Saba, presidente della Confcommercio di Tempio - che, ieri, nel corso di una trasmissione televisiva su una emittente locale, ha rincarato la dose definendo il provvedimento di Crisponi come una sorta di “sciacallaggio elettorale”». Patrizio Saba dopo avere rinnovato agli alluvionati la solidarietà, ha dimostrato con dati di fatto alla mano che il provvedimento dell’assessore regionale non serve per risollevare la sorte degli alluvionati, mentre si annuncia già come una catastrofe per la restante parte del territorio escluso dalla vendita. «Nei prossimi giorni - annuncia -, incontreremo a Cagliari l’assessore e unitariamente gli chiederemo di estendere l’anticipo a tutta la Sardegna».

Letteralmente infuriati i commercianti tempiesi, (soprattutto quelli di abbigliamento, calzature e affini), che bollano la decisione dell’assessore come «un atto illegittimo sul quale dovrebbe intervenire la magistratura». “L’assessore - dice Sandra Ruiu, proprietaria del “Via Roma”, un negozio di abbigliamento -, è intervenuto in maniera illegittima su una legge dello Stato che non può essere modificata a suo piacimento, a macchia di leopardo e con un allungamento dei tempi di vendita». «Serve solo per ingrassare le categorie più abbienti - dice Tania Duceschi, proprietaria del Class, altro negozio di abbigliamento» che, così come gli altri suoi colleghi, si sente pesantemente penalizzata dalla decisione dell’assessore. «Per noi - afferma Lella Dettori del “Calzevoglia” - fatte le debite proporzioni e nel pieno rispetto della vita umana, la decisione dell’assessore è una sorta di alluvione commerciale destinata a distruggerci». «L’assessore - dice Fulvia Azzena del “Black & Whait”, calzature e accessori -, ha legalizzato una vergognosa concorrenza sleale, i cui frutti non andranno a vantaggio dei nostri fratelli olbiesi». «Una decisione che occorre subito correggere prima che sia troppo tardi», sostiene Antonio Azzena, commerciante con un negozio di abbigliamento nella zona mercato. Dall’assessore al Commercio,Mario Addis che nei giorni scorsi aveva già scritto una lettera all’assessore perché estendesse all’intera Sardegna l’anticipo dei saldi, l’augurio che l’assessore corregga il tiro. « In caso contrario - dice - sarà un disastro annunciato».

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