La Nuova Sardegna

Olbia

Le spiagge di Posada rinascono grazie ai fondi dei privati

di Sergio Secci
Le spiagge di Posada rinascono grazie ai fondi dei privati

Dopo il disastro dell’alluvione partono i lavori nel territorio Mentre quelli statali segnano il passo in attesa di disposizioni

31 dicembre 2013
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POSADA. Tutto fermo sul fronte dei lavori statali, ma i privati sono invece già all’opera per ripristinare il paesaggio distrutto dall’alluvione del 18 novembre scorso. Mentre la direzione Anas regionale dice che deve attendere disposizioni da Roma per ripristinare il transito sulla 125 spazzata via dalle acque in piena e che hanno isolato tutta la parte del paese posta a nord del fiume, sono invece già spendibili i soldi che la fondazione La Stampa di Torino ha messo a disposizione per la ricostituzione delle opere idrauliche realizzate dal comune nelle principali spiagge a tutela della fascia dunale. Un lavoro che la fondazione del quotidiano piemontese svolgerà grazie gli studi dell’università di Sassari e in particolare della facoltà di Scienze della natura e del territorio. Nei giorni scorsi una delegazione dell’ateneo sassarese guidata dal professor Sergio Ginesu, ordinario di geomorfologia, ha svolto un sopralluogo sul campo in particolare nelle zone di Suttariu e Iscraios dove l’ondata di piena ha aperto due nuovi foci modificando lo stato dei luoghi e distruggendo le opere in legno.

L’acqua nella notte del 18 novembre ha infatti scalzato la lunga passerella che portava alla spiaggia dei due pini mentre a Iscraios è stato divelto il ponte che attraversava il fiume rendendo di fatto impossibile l’accesso in spiaggia. Danneggiati anche vari tratti della protezione dunale e delle palizzate.

Le spiagge di Posada additate ad esempio nazionale da Legambiente e dalla ricerca condotta del quotidiano Sole 24 ore potranno però tornare ad essere belle più di prima grazie alla sensibilità della fondazione La Stampa che nei giorni successivi all’alluvione, ha deliberato un contributo di 131mila euro da utilizzarsi per il ripristino dei quattro chilometri di spiagge del centro costiero baroniese. Un’iniziativa che ha fatto ovviamente felici gli amministratori di Posada che dopo aver fatto la conta dei danni, mai si sarebbero aspettati che una fondazione della penisola si prendesse a cuore le sorti del proprio territorio. La speranza è di riuscire a completare i lavori entro la prossima primavera con il supporto logistico che sarà garantito dai volontari di Legambiente.

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