La Nuova Sardegna

Olbia

Bonanno: ha deciso il Parlamento

di Andrea Nieddu
Bonanno: ha deciso il Parlamento

Budelli, replica del Parco al neozelandese Harte che si oppone al diritto di prelazione dello Stato

06 febbraio 2014
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LA MADDALENA. Per i vertici del Parco della Maddalena ogni discussione sul diritto di prelazione dello Stato nell’acquisto dell’isola di Budelli non ha ragione di esistere dal momento che il Parlamento ha già deciso in questo senso. L’opposizione manifestata da parte dello studio legale del manager bancario Michael Harte, il neozelandese che nell’ottobre scorso si era aggiudicato all’asta la proprietà del paradiso noto per la Spiaggia rosa – ha spinto il presidente dell’area protetta Giuseppe Bonanno ad intervenire per alcune puntualizzazioni.

Bonanno ricorda che è il Parlamento ad aver scritto la parola “fine” sulla lunga vicenda che ha tenuto banco nelle cronache nazionali fino a poche settimane fa, permettendo al parco nazionale, con l’approvazione della legge di stabilità per il 2014, di appropriarsi del bene che sin dalla sua istituzione è il simbolo dell’area protetta. «Francamente – spiega Bonanno – non mi sarei atteso certo una risposta di tale natura da parte di colui che comunque mi è apparso all’inizio come un interlocutore serio e pacato, ma che evidentemente è stato consigliato male.In questo modo, infatti, il signor Harte appare arrogante e sprezzante nei confronti di una scelta ben precisa fatta non da un singolo partito o da un’associazione, ma – non dimentichiamolo – dal massimo organo legiferante del nostro Stato, ossia il Parlamento. In ossequio alla decisione da esso assunta, ho il dovere di andare avanti, resistendo alle opposizioni che si presentano e che dovessero presentarsi».

E Bonanno si permette di dare ad Harte quello che definisce “uno spassionato suggerimento”: «Svincolarsi dall’abbraccio subdolo dei vari questuanti che oggi si affrettano a fargli la corte offrendo di utilizzare una struttura, servirsi di un terreno, finanziare una loro impresa. Essi non solo squalificano la sua persona, ma certificano una brutta immagine del nostro territorio, che la crisi in primis, e un certo servilismo culturale poi, vorrebbero spingere verso una sorta di neocolonialismo, in attesa del nuovo bravo “conquistatore” (alternativamente, nel passato dell’isola della Maddalena, americani, Marina, imprenditori di turno, e su scala italiana, anche più di recente, i grandi magnati provenienti dai paesi emergenti) che possa risolvere e sollevare le loro (e loro soltanto, si intenda) sorti personali. Noi maddalenini, noi sardi, ci meritiamo di essere fieri protagonisti della nostra sorte quando se ne presenta l’opportunità, di chiedere ciò che ci spetta e di lavorare affinché il nostro territorio possa esprimere tutte le potenzialità che possono farlo emergere, ma da primi attori e non da meri spettatori».

Quindi va giù duro su chi oggi si spertica a sostegno del signor Harte: «È chi già pensa, illudendosi, di potersi vedere finanziare questo o quel progetto. Se ciò coincida con la possibilità di promuovere un diffuso benessere e la soluzione ai problemi atavici che attanagliano il nostro territorio, poco interessa: l’importante è, per tali soggetti, portare a casa il risultato personale. Il Parco – conclude Bonanno – continuerà invece a svolgere, come sempre ha fatto, il suo ruolo a garanzia dell’interesse pubblico e delle generazioni future affinché il bene “Budelli” sia di tutti, e non di pochi».

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