Alluvione, nuovo vertice della Procura di Tempio a Olbia
Nelle scorse ore sarebbero stati acquisiti nel comune gallurese ulteriori documenti legati allo sviluppo della città
OLBIA. Proseguono senza sosta le indagini della Procura di Tempio sull'alluvione del 18 novembre scorso: si è tenuto oggi a Olbia un vertice nella caserma dei carabinieri con gli inquirenti e la polizia giudiziaria sul fascicolo aperto sulle sei morti di Olbia. Nelle scorse ore la Procura avrebbe inoltre acquisito nel comune gallurese ulteriori documenti, legati allo sviluppo della città. Progetti anche datati, che raccontano di una città sviluppatasi in modo vertiginoso soprattutto negli ultimi cinquant'anni e fatta di diciassette piani di risanamento. Nella mole di documenti, gli inquirenti e i periti avrebbero notato delle incongruenze tra quanto previsto dalle norme, quanto autorizzato dagli uffici tecnici e quanto, infine, realizzato a Olbia. Inoltre sono voluminosi i carteggi tra uffici che ora gli inquirenti starebbero analizzando attentamente. Un lavoro certosino, che però grazie al contributo dei periti, ha consentito di individuare i punti di criticità della città, come i canali tombati, la cui portata, sottodimensionata, non ha retto sotto la forza del ciclone Cleopatra. Non è escluso che, nei prossimi giorni, l'indagine possa registrare ulteriori svolte.