La Nuova Sardegna

Olbia

Augusto Navone: «Ben vengano i controlli»

di Alessandro Pirina

Il direttore dell’Amp di Tavolara: «Le indagini avviate dalla Corte dei conti fanno emergere le criticità»

26 febbraio 2014
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OLBIA. Tavolara plaude all’indagine della Corte dei conti sulle risorse finanziarie elargite dalla Regione alle aree marine e sulla loro gestione. Un’analisi accurata da cui sono affiorate numerose criticità sul funzionamento della macchina operativa, sulla valutazione degli interventi e sui conflitti di competenza, mentre, cosa che quasi mai accade quando si ha a che fare con enti pubblici, non sono emersi sprechi di danaro. «Ben vengano indagini di questo tipo – dice Augusto Navone, direttore dell’Area marina di Tavolara Punta Coda Cavallo –. E’ la prima volta che la Corte dei conti effettua questo tipo di controlli. E la cosa non può che farci piacere, anche perché porta alla luce criticità che tutti noi da tempo segnaliamo. Io questa relazione non posso che leggerla in positivo».

La Corte dei Conti ha voluto porre sotto la lente di ingrandimento i finanziamenti ricevuti dalle 4 aree marine isolane – non solo Tavolara, ma anche Capo Carbonara, Penisola del Sinis e Capo Caccia – e le loro forme di gestione. Uno studio dettagliato che ha messo sotto accusa la Regione, che, come si può leggere nella relazione del magistrato Valeria Mistretta, «non ha fatto valutazioni ex post sugli interventi effettuati, al fine di poter verificare i loro effetti sul territorio, pianificare eventuali correzioni e successivi interventi».

Dunque, la Corte dei Conti accusa la Regione di non aver fatto le opportune valutazioni sugli 11 milioni di euro – di cui ben 5 per Tavolara – investiti per dal 2009 al 2012. «Verissimo – conferma Navone –, manca un sistema di valutazione formale. Ma questo non impedisce alle Amp di fare le proprie valutazioni. Noi le facciamo quotidianamente. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Tavolara è la prima fra venti aree marine mediterranee per il quantitativo di pesce al suo interno: 120 grammi per metro quadro. E’ al secondo posto in Italia per il pesce pescato per km d’attrezzo. Senza contare il rendimento socio-economico. Nel 2009 uno studio della Colorado University ha quantificato in 24 milioni di euro il valore del turismo subacqueo all’interno della nostra area marina. Insomma, in un anno noi facciamo guadagnare molto più di quello che arriva a tutte le aree marine messe insieme in 4 anni».

Tra le criticità messe in luce dalla Corte dei conti anche la sovrapposizione di competenze tra Stato, Regione, comuni e Amp. «Se avessimo la possibilità di gestire tutto noi - conclude Navone - potremmo autofinanziarci e non chiedere più soldi a nessuno».

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