La Nuova Sardegna

Olbia

Sequestrata un’altra discarica sul fiume

di Serena Lullia
Sequestrata un’altra discarica sul fiume

La polizia locale ha messo i sigilli a un terrapieno a due passi dal rio Siligheddu e a 12 mezzi dismessi della ditta Nieddu

27 febbraio 2014
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OLBIA. L'alluvione svela il volto poco nobile della città, fatto di abusi edilizi, canali tombati, discariche illegali. E ancora una volta sotto i riflettori finisce un'area a due passi dal rio Siligheddu, alle porte della città.

Il sequestro. La polizia locale ha messo sotto sequestro un terrapieno alto due metri e mezzo, realizzato con rifiuti di ogni tipo: plastica, scarti edili, ferro, plastica, lamiere, ceramiche, pneumatici, piani di cucine, sacchi. Gli agenti del nucleo ambientale hanno messo i sigilli anche a 12 mezzi dismessi della ditta di autotrasporti Nieddu, 4 cabinati e una motrice. Il deposito dell'impresa si trova sopra il terrapieno sequestrato. Nessun accusa è stata formalizzata nei confronti dell'azienda.

La segnalazione. Il rio Siligheddu, esondato la notte del 18 novembre, è rientrato negli argini alcune ore dopo, ma non senza cambiare la geografia dei terreni. Alla fine di via Saturno, traversa della parte alta di via Vittorio Veneto, sulla strada per Telti, il fiume ha eroso un terrapieno mostrandone la natura. Due e metri e mezzo di altezza realizzati con materiali che potrebbero essere inquinanti. La polizia locale è arrivata sul posto grazie a una segnalazione. Sono bastati pochi colpi di benna per far venire a galla montagne di rifiuti sepolti sotto la terra.

I precedenti. A qualche centinaio di metri di distanza, solo una settimana fa la polizia locale ha sequestrato un altro terrapieno-discarica. Con questo sistema la sponda sinistra del rio Siligheddu è stata sollevata di due metri. Ma sono già quattro le aree sul fiume a cui i vigili hanno messo i sigilli.

L’indagine. Gli agenti, guidati dal comandante Gianni Serra, dovranno stabilire la natura dei rifiuti con cui è stato realizzato il terrapieno sotto il deposito Nieddu, accertarne l’eventuale pericolosità e risalire ai responsabili. L'area, 100 metri di lunghezza per 20 di profondità, è stata delimitata con il nastro bianco e rosso. Sarà il gip a decidere la convalida del sequestro.

La ditta Nieddu. A nome dell'impresa di autotrasporti Nieddu, l'avvocato Marco Petitta, dichiara la massima collaborazione nelle indagini. «L'area messa sotto sequestro è una zona di confine, accessibile a chiunque, su cui il gruppo Nieddu in passato aveva denunciato la presenza di discariche abusive – spiega il legale –. L'impresa ha già manifestato la disponibilità a collaborare alle indagini».

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