La Nuova Sardegna

Olbia

Alluvione a Olbia, dai controlli per i risarcimenti emergono diverse irregolarità

Alluvione a Olbia, dai controlli per i risarcimenti emergono diverse irregolarità

Un funzionario pubblico aveva trasformato la cantina in una abitazione affittandola in nero. Il 31,2% delle istanze presentate non facevano riferimento ai danni subiti all’interno dell’abitazione principale, come previsto dal bando

11 marzo 2014
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OLBIA. C’è anche un funzionario pubblico che aveva trasformato la cantina in appartamento affittandola in «nero» nell’elenco delle irregolarità emerse dagli accertamenti della polizia locale di Olbia sulle domande di risarcimento per i danni subiti dalle famiglie durante l’alluvione del 18 novembre. L’inquilino della cantina si è visto rifiutare la richiesta di risarcimento ma ha denunciato il padrone di casa, consegnando agli agenti un foglio a quadretti riportante le cifre pagate per l’affitto. I controlli della polizia locale confermano dubbi e sospetti che molti cittadini realmente danneggiati avevano manifestato alla pubblicazione della graduatoria.

Gli agenti guidati dal comandante Gianni Serra hanno esaminato 895 pratiche di risarcimento, scoprendo diverse irregolarità. Il 31,2% delle istanze presentate non facevano riferimento ai danni subiti all’interno dell’abitazione principale, come previsto dal bando. Nonostante ciò, un terzo di esse facevano parte della graduatoria. Quattordici domande riportavano la falsa presenza di persone disabili o di anziani nel nucleo familiare per ottenere un punteggio più alto. Tra i casi definiti singolari citati dal comando della polizia locale figurano richieste per di risarcimento per danni a box esterni ed elettrodomestici posizionati ai piani alti e altre riguardanti la distruzione di arredi da parte di locatari che li avevano in dotazione da parte dei locatori. C’è persino chi, avendo già ricevuto indebitamente elettrodomestici per i danni subiti in una cantina non abitabile, ha presentato ugualmente domanda di risarcimento. I controlli hanno portato alla luce diversi abusi edilizi, in particolare la trasformazione in appartamenti di pertinenze (in particolare cantine e magazzini) prive di abitabilità.

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