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Rifiuti pericolosi da Maori, la capitaneria mette i sigilli

Rifiuti pericolosi da Maori, la capitaneria mette i sigilli

OLBIA. Altri guai per il cantiere nautico Maori, in zona industriale, già al centro di un’inchiesta della finanza. Giorni fa in azione sono entrati gli uomini della capitaneria di porto. Che hanno...

11 marzo 2014
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OLBIA. Altri guai per il cantiere nautico Maori, in zona industriale, già al centro di un’inchiesta della finanza. Giorni fa in azione sono entrati gli uomini della capitaneria di porto. Che hanno posto sotto sequestro una vasta area del cantiere, a Cala Saccaia, e deferito il titolare.

Fa sapere la direzione mattima di Olbia con un comunciato che «si sono rinvenute in una vasta area, della superficie complessiva di circa 300 metri quadri, circa 20 metri cubi di scarti di vetroresina di varia pezzatura e granulometria; 35 fusti di materiali nocivi, facilmente infiammabili e pericolosi per l’ambiente in stato di evidente degrado; numerosi bidoni, aperti, contenenti residui di vernici e diluenti; circa 60 metri cubi di legno e segature in sacchi; pannelli di fibra a media densità utilizzati come stampo per la vetroresina dislocati su un’area di circa 120 metri quadri».

Alla nota della capitaneria, ieri pomeriggio, ha replicato l’avvocato del cantiere Maori: «Verrà fatta presto chiarezza - ha detto Giampaolo Murrighile -. I cumuli erano di materiale non pericoloso, ma frutto dell’ordinaria produzione di un cantiere che, regolarmente, deposita negli stoccaggi e nelle discariche autorizzate. Abbiamo fatto già ricorso».

L’operazione che ha portato al sequestro dell’area a Cala Saccaia non è l’unica avviata dalla capitaneria, che controllerà tutte le attività.

Sempre in questi giorni, la direzione marittima ha avviato una complessa verifica della filiera della pesca. «A Olbia sono stati sequestrati circa un chilo e mezzo di polpa di riccio di mare non tracciata (equivalente a circa 1500 ricci) nonche del pescato di origine sportiva, che stavano per essere cucinati e serviti in due ristoranti di viale Aldo Moro. I ristoratori sono stati sanzionati con un verbale di 2 mila euro a testa e il prodotto sequestrato è stato donato in beneficenza - si legge in un comunicato -Alla Maddalena dopo una breve indagine per risalire alla reale provenienza di una partita di ricci e di prodotto ittico di vario genere (orate, murene, polpi) ritrovati in un locale ristorante senza tracciabilità sono stati elevati due verbali di di 1500 euro (per mancata tracciabilità) e di 3166 euro (per mancata indicazione della data di scadenza); l’intera partita di pescato, circa 34 chili di cui 300 grammi di polpa di riccio, è stata sottoposta a sequestro amministrativo».

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