La Nuova Sardegna

Olbia

Tedde, un medico prestato alla politica

di Enrico Gaviano
Tedde, un medico prestato alla politica

L’assessore alla Pubblica istruzione rinuncia all’incarico per occuparsi a tempo pieno del progetto sulle cure palliative

31 marzo 2014
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OLBIA. «Preferisco tentare di fare una cosa bene piuttosto che essere sicuro di farne due male». Cosi Natale Tedde spiega il motivo che lo ha spinto a dimettersi dalla carica di assessore comunale alla pubblica istruzione a Olbia per un incarico importante nell’Asl. Lui, medico oncologo, 54 anni, da sempre nella politica, partendo dalla giovanile Figc e dal Pci, passando per il ruolo di coordinatore cittadino e poi provinciale dei Ds, quindi con Sel, partito che lo ha visto assumere la delega nella giunta Giovannelli. «Ma ora mi dedico solo al mio lavoro – dice –. C’è un progetto importante per le cure palliative a domicilio. Un programma che abbiamo realizzato con buona soddisfazione degli utenti nel distretto di Olbia e che ora vogliamo far partire anche nell’altro distretto sanitario gallurese, quello di Tempio. Per questo dovrò viaggiare spesso e dunque avrei molto meno tempo da dedicare all’assessorato».

La decisione l’avrebbe voluta prendere già qualche mese fa. «Ma c’è stata l’alluvione – ricorda Tedde –, e dunque ho ritenuto giusto dare il mio contributo. Altrimenti mi sarebbe sembrata una fuga dalle responsabilità. Tutta la giunta ha lavorato parecchio sul fronte dell’emergenza, e abbiamo ottenuto buoni risultati. Di certo l’alluvione ha messo a nudo i difetti del sistema edilizio in generale, colpendo ovviamente anche la scuola. Non si è mai pensato negli anni al rischio idrogeologico, per questo dico che ora c’è l’occasione di ripensare lo sviluppo della città».

Tre anni da assessore comunale alla pubblica istruzione: per Natale Tedde è stato un bel periodo. «Devo dire che ho accettato di ricoprire questo incarico con entusiasmo – sottolinea –. L’istruzione è la mia seconda passione, dopo la sanità. C’è tanto da fare, e non solo a Olbia, anche perché purtroppo, ultimamente, la pubblica istruzione è finita nel vortice dei tagli del governo nazionale: utilizzata come cassa per risparmiare e investire da altre parti. Un errore imperdonabile».

Qualche cosa si è fatta, in città, nel periodo di assessorato di Tedde, ma tanto si potrebbe fare ancora. «Qualche frutto del lavoro svolto dall’assessorato e dai suoi uffici – dice – si è visto. Direi in particolare sotto il profilo della messa a norma delle scuole, che è stata completata, la ristrutturazione degli edifici, e il lavoro sul fronte del dimensionamento, in cui abbiamo sempre cercato di privilegiare le autonomie delle scuole cittadine. Abbiamo anche ridotto un po’ le liste d’attesa nelle scuole d’infanzia. Ma in questo, nella scuola pubblica, si può e si deve fare di più. C’è una lista d’attesa di 350 bambini e non è giusto, perché credo che tutti devono cominciare la loro formazione partendo dalla scuola d’infanzia».

Renzi ha annunciato un piano per la scuola. «Siano conseguenti – replica Tedde –, mettano i soldi. Credo che in questo momento sia fondamentale un rilancio dell’edilizia scolastica nel paese». Anche la Regione vuole impegnarsi su questo fronte. «Me lo auguro. Ma credo anche, come ripeto da tempo – sottolinea Tedde – che si debba fare una legge quadro per la scuola. Ci sono grosse differenze fra i centri costieri e interni. Solo una legge regionale può tener conto di tutti questi fattori. Fra l’altro vanno ripensate le quote dei trasferimenti: non è possibile che Olbia che cresce non abbia soldi per aumentare il numero di scuole».

Ma la rinuncia all’assessorato è un’addio alla politica?. Tedde scuote la testa. «Manco per sogno – replica – . La militanza politica va avanti. Continuerò a dare il mio contributo a Sel».

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